11 Febbraio 2025
06:34
Il Cammino dei ribelli nell’Olimpo degli itinerari a piedi: la guida per percorrerlo
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Anche un cammino alessandrino entra ora nell’Olimpo degli itinerari a piedi in Italia. Il Cammino dei ribelli infatti, della Val Borbera, è diventato una guida della rinomata casa editrice Terre di Mezzo.
Il percorso è suddiviso in sette tappe con partenza e ritorno da Arquata Scrivia per 120 chilometri complessivi tra Piemonte e Liguria. Un percorso in mezzo alla natura ma che racconta anche un passato fatto di partigiani, nomadi e banditi. Il Cammino dei Ribelli è nato dall’idea di Giacomo D’Alessandro, e coinvolge tutta la valle permettendo di conoscere persone che hanno scelto una vita coraggiosa e genuina per produrre il Montebore, antichi grani e molto altro. La guida sarà presentata a Fa’ la Costa Giusta!, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, in programma dal 14 al 16 marzo a Fiera Milano Rho; un’occasione per incontrare gli autori della guida. Il Cammino dei Ribelli è un cammino sociale nato dal basso per ricucire i frammenti di un territorio spopolato e farlo rinascere; un percorso ad anello di sette tappe, con partenza e ritorno da Arquata Scrivia, che si sviluppa per 120 chilometri in un angolo nascosto tra Liguria e Piemonte: la val Borbera. Da sempre terra di confine, ha ospitato partigiani, nomadi e banditi; oggi è rifugio dei nuovi ribelli che entrano in relazione con la natura selvatica e mostrano un altro modo di vivere. Il Cammino dei Ribelli narra con occhi nuovi questo territorio e offre storie da incontrare a ritmo lento: il camminatore è invitato a soffermarsi nei paesi, nelle cascine, nelle stalle, nei locali e conoscere chi ha scelto questa vita mentre attraversa boschi, castagni secolari e faggete, osserva la valle modellata dal torrente Borbera e i panorami che dall’Appennino si spingono fino al mar Ligure. Dalla cittadina di Arquata Scrivia ci si addentra su crinali boscosi che conducono dalla bassa all’alta val Borbera tramite due percorsi: la versione estiva – che consente di guadare il greto del torrente Borbera lungo le Strette, un canyon di circa sei chilometri – e la versione invernale, che attraversa i secolari castagneti e querceti del monte Gavasa e i borghi suggestivi di Roncoli e Rivarossa. Si continua a camminare in luoghi dove la memoria delle lotte partigiane è ancora viva, come a Rocchetta Ligure, dove si può visitare il Museo della Resistenza e della Vita Sociale in Val Borbera. Il percorso segue un alternarsi di paesaggi e tipologie di tracciati, antiche mulattiere, sentieri di boschi fitti, colline costellate da cascine, paesi e villaggi, valli e il territorio del Parco Naturale Alta Val Borbera. Il Cammino dei Ribelli, nato dall’idea di Giacomo D’Alessandro, è un progetto collettivo che coinvolge tutta la valle: ad ogni tappa, oltre alla parte naturalistica e storica, il camminatore vive un’esperienza che mette al centro le storie e facilita l’incontro con donne e uomini testimoni di una ostinata rinascita contadina, sociale e spirituale. È un cammino sociale in cui si entra in contatto con persone che hanno scelto di restare, di tornare o di stabilirsi in queste valli, recuperando cascine, borghi, vigneti, campi e mulattiere, ricreando piccole filiere sostenibili di prodotti tradizionali quasi del tutto scomparsi. Fra le esperienze di incontro si segnalano la Stalla dei Ciuchi con Matteo ed Erica, dove allevano circa 300 pecore da latte per la produzione di formaggi, yogurt e per il Consorzio del Montébore, il rinomato formaggio tipico locale; l’Azienda Agricola Battilana 1850 con Irene e Gianluigi; Cascina Barbàn, un collettivo agricolo e culturale con Martina, Maurizio, Pietro e Maria Luz; Cascina Terpè, con Gabriele e Valeria, e La Servèga di Valentina e Barbara. E ancora le mucche cabannine allevate da Maurizio, gli orti dell’Azienda Agricola La Braide di Stefania e i grani antichi di Roberto. Ma anche la fondazione internazionale Sahaja Yoga a Cabella, le comunità di giovani appassionati del remoto Comune di Carrega Ligure, e le sorprese storiche, culturali e paesaggistiche della dolce valle Spinti in fine di cammino. La guida – con la prefazione scritta da Maurizio Carucci, tra i fondatori di Cascina Barbàn, una delle esperienze di incontro in Val Borbera, e voce degli Ex-Otago – è completa di tutte le informazioni utili per mettersi in cammino: la cartografia, le tracce Gps, le altimetrie e i luoghi dove dormire, anche per chi è in tenda e per chi viaggia col proprio cane; cui si aggiungono gli approfondimenti culturali e storici. Da considerare inoltre che l’itinerario è facilmente raggiungibile in treno da Milano, Genova, Torino. In più, nella sezione Assaggi di Cammino, alcune possibilità per vivere parzialmente l’esperienza da speciali punti di vista.
«Erano ribelli i partigiani che qui si opposero al regime nazifascista. Erano ribelli i banditi e le comunità che contrastarono le imposizioni feudali e monarchiche. Erano ribelli le tribù di liguri che si opposero all’invasione dei Romani. Sono ribelli donne e uomini contadini e i pastori che scommettono nel lavorare questa terra. Sono ribelli le famiglie giovani che qui si innestano per riscoprire e re-inventare la valle. Sono ribelli le camminatrici e i camminatori di ieri e di oggi, che tramandano questi antichi, aspri sentieri, e ne garantiscono la sopravvivenza» [dall’introduzione, pag.22]. Giacomo D’Alessandro, sempre in viaggio tra Genova e il mondo, promuove cammini sociali in Italia e all’estero. Nel 2023 ha scritto Meditare camminando a Genova e dintorni e, per Edizioni E/O, Fare quanto è giusto. Irene Zembo, nata a Milano, dopo la laurea in Geologia e il dottorato in Scienze della Terra, decide di cambiare vita e ricominciare in alta val Borbera. È guida ambientale escursionistica e ha lavorato fin dalle prime fasi alla creazione del Cammino.
LA GUIDA IL CAMMINO DEI RIBELLI
GLI AUTORI DELLA GUIDA IL CAMMINO DEI RIBELLI