21 Febbraio 2025
05:00
Piemonte, calano le assunzioni: -12,5% rispetto al 2024
PIEMONTE – Le imprese piemontesi prevedono 23.960 assunzioni a febbraio 2025, in calo del 12,5% rispetto allo stesso mese del 2024.
Il trend appare negativo sia a livello mensile (-3.410 entrate rispetto a febbraio 2024, per una variazione tendenziale del -12,5%), sia su base trimestrale (-10.760 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Cali diffusi nei vari comparti, sia dell’industria che dei servizi, sono alla base della riduzione regionale delle previsioni di assunzione.
A livello nazionale, si osserva, invece, una piccola crescita nella domanda per le imprese dei servizi (+0,5% rispetto al mese precedente), mentre per il settore manifatturiero e le costruzioni si registra una diminuzione (-4,2% e -3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente).
Le entrate in Piemonte a febbraio 2025 rappresentano il 21,8% delle 110.100 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,9% del totale di quelle nazionali (404mila circa).
Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali- basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 8-22 gennaio 2025.
Il 57,8% delle assunzioni programmate per il mese di febbraio riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 20,0% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 22,2% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).
Il 76,3% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore in crescita rispetto al 66,7% segnato a gennaio 2025), il 14,4% lavoratori somministrati (percentuale in calo di sei punti), il 2,4% collaboratori (in diminuzione) e il 6,9% altri lavoratori non alle dipendenze (era l’8,2% a gennaio 2025).
La domanda di lavoro anche a febbraio 2025 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 58% delle entrate programmate (in crescita di otto punti rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 30% dei casi (in calo di 7 punti su gennaio 2025). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per l’8% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 4% del totale complessivo regionale.
Delle 23.960 entrate previste in Piemonte nel mese di febbraio 2025 il 16% è costituito da laureati (in calo di tre punti rispetto al mese precedente), il 28% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 34% e il 22%.
Considerando i dati del trimestre febbraio – aprile 2025 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 48.430 entrate, il 65,1% del totale (circa 7.410 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).
L’industria prevede 25.970 entrate, generando il 34,9% della domanda totale e segnando un calo di 3.350 unità rispetto al periodo febbraio-aprile 2024.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 74.400 entrate previste nel trimestre febbraio-aprile 2025 è quello del commercio, con 10.340 ingressi (13,4% del totale), seguito dai servizi alle persone, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 9.900 assunzioni (il 13,3%) e dal turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici) con 8.780 entrate e una quota del l’11,8% del totale.
All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con 7.250 entrate, il 9,7% delle previsioni di assunzioni complessive.
Il 22% delle entrate previste a febbraio 2025 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi (in aumento di due punti rispetto a gennaio 2025), un altro 31% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 23% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (in calo di tre punti sul mese precedente) e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 16% delle assunzioni del mese.
Poco meno di un’assunzione su tre (31%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 19% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Per il 62,2% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 23,8% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 13,9% coordinerà altre persone.
Il 42% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio (stabile rispetto a gennaio 2025), il 18% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 18% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di febbraio 2025, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno entrambe una quota pari al 5%.
A febbraio 2025 il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa il 49,7% delle assunzioni programmate in Piemonte. La quota di imprese che prevedono di avere difficoltà a reperire i profili desiderati è sovrapponibile sia al dato rilevato nel mese di gennaio 2025, sia a quello di febbraio 2024. La quota di aziende piemontesi che dichiarano difficoltà di reperimento è superiore di quasi 2 punti percentuale a quella nazionale (47,9%).
Nel 31,3% dei casi le imprese segnalano la mancanza di candidati come principale motivazione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, quota analoga a quella osservata a febbraio 2024 (31,6%), in arretramento, invece, rispetto a gennaio 2025 (34,4%). La preparazione inadeguata dei candidati stessi è indicata come causa dal 14,2% delle aziende intervistate, dato in aumento sia nel confronto annuale (13,5% a febbraio 2024), sia soprattutto in quello mensile (11,9% a gennaio 2025).
Tra i diversi gruppi professionali, le difficoltà di reperimento sono maggiori per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (7.480 lavoratori previsti in entrata, il 62,0% dei quali di difficile reperimento) e per i dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (5.540 ingressi, con una difficoltà di reperimento del 51,5%). Nel primo gruppo le criticità maggiori sono legate alla ricerca di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, prevista difficoltosa nell’85,4% delle 560 assunzioni programmate. Nel secondo gruppo si segnalano, invece, i medici con il 93,1% delle 150 entrate preventivate che rischia di rimanere scoperto. Tra le professioni impiegatizie, commerciali e nei servizi i problemi più rilevanti si riscontrano nel reperimento di professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (66,9%), mentre tra quelle non qualificate spicca il dato relativo al personale non qualificato addetto ai servizi di custodia edifici, attrezzature e beni (52,2%).
Nel dettaglio dei titoli di studio aumenta, rispetto al mese di gennaio 2025, la difficoltà di reperimento di personale laureato, che coinvolge il 51,4% della domanda di lavoro riservata ai candidati in possesso di questo titolo; coerentemente a quanto rilevato sul fronte delle professioni, gli indirizzi per i quali si segnalano le problematiche maggiori sono quelli medico-odontoiatrico (92,1%), chimico-farmaceutico (79,8%) e insegnamento e formazione (64,8%).
Le imprese lamentano elevate difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS Academy, 60,5%).
Le imprese segnalano, poi, criticità inferiori a quelle riscontrate complessivamente in Piemonte nella ricerca di candidati in possesso di un titolo di studio di livello secondario (46,2%). Non mancano, tuttavia, percorsi di studio più difficili da reperire sul mercato: rischia, infatti, di rimanere scoperto rispettivamente il 67,8% e il 64,2% della domanda di ingressi riservati agli indirizzi produzione e manutenzione industriale e artigianale (67,8%) e socio-sanitario (64,2%).
Problemi di reperimento superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (53,6%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi impianti termoidraulici (87,0%) ed elettrico (81,0%).