Autore Redazione
giovedì
20 Marzo 2025
05:18
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Politica - Alessandria - Novi Ligure

Gestore unico servizio idrico. Perocchio (Egato6): “Priorità affidamento provvisorio. Dal 1° maggio riflessione aperta”

Gestore unico servizio idrico. Perocchio (Egato6): “Priorità affidamento provvisorio. Dal 1° maggio riflessione aperta”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È fissata al 30 aprile la scadenza per arrivare all’affidamento provvisorio della gestione del servizio idrico nei territori dell‘Egato6, ed evitare così di perdere i finanziamenti PNRR già assegnati.
La delibera, approvata a maggioranza alla fine del 2024 dalla Conferenza dell’Autorità d’Ambito, ha tracciato la strada verso la creazione di un’unica società interamente pubblica composta da Amag Reti Idriche, Comuni Riuniti Belforte e Valle Orba Depurazione. A distanza di quasi tre mesi il percorso “va avanti“, assicura il Presidente di Egato6, Giacomo Perocchio, che sa di avere gli occhi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) puntati sui territori di Alessandrino, Novese, Tortonese e Ovadese, dove la gestione del servizio idrico è ancora frammentata tra diverse società.

Al momento, MIT e ARERA non si sono espressi sulla strada scelta da Egato6 per arrivare a unificare il gestore. Lo faranno “solo a cose fatte”, spiega Perocchio. L’Autorità d’Ambito ha intanto ricevuto l’“apprezzamento” dell’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, per la “rapida risposta” fornita con la delibera approvata alla fine dello scorso anno.

L’affidamento provvisorio ha permesso di accelerare i passaggi per regolarizzare la concessione ma ha tagliato fuori, e messo di traverso, Gestione Acqua, già ricorsa al TAR.
Perocchiorispetta” la decisione della società novese ma “l’attuale normativa” non avrebbe consentito un affidamento diretto a un gestore che ha una parte di capitale privato e, a fine anno, “non c’era il tempo” per una gara. La soluzione provvisoria, inoltre, non penalizzerebbe la società novese, a cui è assicurata una “gestione salvaguardata”. Gestione Acqua continuerà, cioè, a incassare la tariffa fino all’affidamento definitivo del servizio.

Le modalità per l’affidamento definitivo andranno poi decise entro il 31 marzo 2026 e si dovrà procedere entro giugno. Per questo passaggio “nulla è stato ancora deciso”, puntualizza Perocchio. Le strade, quindi, restano tre: affidamento “in house” a un soggetto interamente pubblico, una gara o una gara a doppio oggetto. L’ipotesi della gara a doppio oggetto, che prevede la costituzione di un soggetto interamente pubblico che poi metta a gara una percentuale delle quote, è  stata inserita nella delibera approvata alla fine del 2024 “proprio su richiesta di Novi” ed è stata inviata a MIT e ARERA. Quindi, è “una delle possibilità”.  Una gara “apre alla concorrenza“, ed è un concetto “giusto” per Perocchio che, però, preferirebbe avere “certezze” su chi effettivamente gestirà il servizio idrico.

Il Presidente di Egato6 non ha mai fatto mistero di preferire un gestore unico interamente pubblico, a cui si potrebbe affidare direttamente il servizio, senza gara. Novi e il Tortonese, comunque, “devono essere della partita”, puntualizza e auspica il Presidente di Egato6. In questa prima fase sono fuori ma per l’affidamento definitivo la soluzione ci sarebbe: “In Piemonte si sta andando progressivamente verso una gestione totalmente pubblica del servizio idrico. L’ha fatto l’Ato2, e la società di Vercelli aveva una quota privata molto più alta di quella che ha Iren in Gestione Acqua. Ovviamente vanno fatte tutte le valutazioni per liquidare gradualmente la parte privata delle aziende ma credo che un gestore che unisca Amag Reti Idriche, Comuni riuniti, Valle Orba e una Gestione Acqua interamente pubblica sarebbe il risultato ottimale per il territorio”.

Le condizioni per andare verso una soluzione definitiva interamente pubblica, quindi, si devono creare e poi ci deve essere la capacità di quella società solo pubblica di reggere e gestire il piano d’ambito. Egato6 ha già affidato l’incarico a uno studio professionale per definire e analizzare i numeri. Prima di tutto, però, va rispettata la scadenza del 30 aprile per l’affidamento provvisorio, necessario per sbloccare i fondi Pnrr, ed evitare la revoca di quelli già spesi da Amag Reti Idriche: “La società aveva ricevuto quei fondi ad agosto 2022 quando c’erano i requisiti, che sono poi venuti meno per tutti i gestori alla fine di quell’anno. Le concessioni sono scadute a dicembre del 2022. Il MIT ce l’ha detto e ribadito, anche per iscritto. È così per tutti e nessuna delle società potrà arrivare fino al 2034″.

Gli oltre 30 milioni di euro di fondi PNRR in gioco in questa vicenda servono a ridurre le perdite e ammodernare la rete idrica. Sono investimenti “necessari” che comunque “andranno fatti”. Se non ci saranno i fondi PNRR, e se Amag Reti Idriche dovesse anche restituire quelli già spesi, “saranno tutti costi che andranno a impattare sulle tariffe e, quindi, sui cittadini”. Il Presidente di Egato6 dice di non essere interessato “alle strumentalizzazioni politiche” e di non soffrire gli attacchi del PD di Novi Ligure che, senza troppi giri di parole, ha accusato Perocchio, novese e  consigliere d’opposizione della Lega a Novi, di fare “gli interessi” dell’alessandrina Amag a discapito di Gestione Acqua. Nella replica non risparmia però una stoccata: “Io sto dalla parte dell’Ato e faccio gli interessi dei Comuni soci, non dei privati soci dei gestori dei Cimu. Io penso che la cosa migliore sia valorizzare il patrimonio pubblico, anche nel rispetto della scelta fatta dagli italiani con il referendum sull’acqua. E mi sembra sia un’idea molto di sinistra che dovrebbe piacere al PD”. In terra novese, evidentemente, non la pensano allo stesso modo: “Adesso dobbiamo lavorare per la scadenza del 30 aprile. Dal 1° maggio, poi, faremo tutte le valutazioni, tecniche e politiche”.

 

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