24 Marzo 2025
09:48
Martedì Libera ospita a Novi il figlio del giudice Rocco Chinnici
NOVI LIGURE – Martedì 25 marzo 2025, alle 20.45, alla Biblioteca Civica–Centro Comunale di Cultura G. Capurro, in via Marconi 66 a Novi Ligure, si terrà il terzo appuntamento del 2025 all’interno del Progetto Legalità. L’ospite sarà Giovanni Chinnici, figlio del giudice Rocco Chinnici ucciso dalla mafia nel 1983. Giovanni Chinnici è specializzato nella tutela dei terzi nelle misure di prevenzione, è amministratore di aziende confiscate alla mafia e coadiutore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Nel 2023 è stato pubblicato il libro “Trecento giorni di sole – La vita di mio padre Rocco, un giudice scomodo” Ed. Mondadori Come consuetudine, l’ospite del progetto Legalità (giunto alla sua 5° edizione) incontrerà prima i cittadini, e la mattinata successiva gli studenti dell’istituto Ciampini Boccardo presso il Teatro Giacometti. L’appuntamento con gli studenti sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Istituto. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. L’iniziativa si inserisce nel progetto “E!stateLiberi! 2024-2025: sentieri di legalità” che ha ricevuto il sostegno da parte della Fondazione Social. L’incontro è patrocinato dal comune di Novi Ligure, e supportato dall’associazione Parcival che gestisce Cascina Saetta a Bosco Marengo, il primo bene confiscato alla mafia e restituito all’uso sociale della Provincia di Alessandria. L’incontro è promosso dal presidio novese e dal coordinamento provinciale di Libera e patrocinato dal Comune di Novi Ligure, con il contributo di ICS Onlus. Il progetto vede la partecipazione di associazioni impegnate nella promozione della legalità e della giustizia sociale, tra cui, Fondazione Social e Parcival e si inserisce nel Progetto Legalità portato avanti dall’Itis Ciampini Boccardo. Giovanni Chinnici è avvocato e dopo aver diretto l’ufficio legale di una banca nazionale, nel 2012 ha fondato il proprio studio legale. Si occupa prevalentemente di diritto bancario, commerciale e della crisi d’impresa.
Rocco Chinnici venne ucciso il 29 luglio 1983 con una Fiat 127 imbottita di esplosivo davanti alla sua abitazione, in via Pipitone Federico a Palermo, all’età di 58 anni. Accanto al suo corpo giacevano altre tre vittime raggiunte in pieno dall’esplosione: il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone, Federico Stefano Li Sacchi. Sopravvisse alla strage Giovanni Paparcuri, che lo scorso anno ha partecipato al progetto incontrando gli studenti e la cittadinanza presso il complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo. Entrato in Magistratura nel 1952 con destinazione al Tribunale di Trapani, Rocco Chinici fu pretore a Partanna per dodici anni, dal 1954. Nel maggio del 1966 venne trasferito a Palermo, presso l’Ufficio Istruzione del Tribunale, come giudice istruttore. Nel novembre 1979, già magistrato di Cassazione, venne promosso Consigliere Istruttore presso il Tribunale di Palermo.
Il primo grande processo alla mafia, il cosiddetto maxi processo di Palermo, fu il risultato del lavoro istruttorio svolto da Chinnici, tra l’altro considerato il padre del Pool antimafia, che compose chiamando accanto a sé magistrati come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello.