11 Aprile 2025
05:49
Mani sul volante e occhi sullo schermo: “Distrazione di 2 secondi è come guidare bendati per 28 metri”
ALESSANDRIA – I nostri occhi sono sempre più attratti dagli schermi digitali. Anche quando siamo al volante, momento in cui la concentrazione dovrebbe essere massima, cediamo spesso alla tentazione di guardare il display dello smartphone o del navigatore. Eppure, basta davvero poco per mettere a rischio la nostra vita e quella degli altri. Se si viaggia a una velocità di 50 km/h, distogliere lo sguardo dalla strada per soli 2 secondi equivale a percorrere “28 metri con gli occhi chiusi”.
A sottolinearlo è stato il Vice Questore Luciana Giorgi, Comandante della Polizia Stradale di Alessandria, durante un recente convegno sulla sicurezza stradale organizzato da Confconsumatori in collaborazione con Sna. L’incontro che si è svolto a Palatium Vetus, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha visto la partecipazione di numerosi esperti, Istituzioni e, soprattutto, studenti. L’obiettivo, infatti, era sensibilizzare i giovani sui pericoli legati alla guida distratta e, più in generale, ai comportamenti rischiosi al volante.
“La distrazione da smartphone è oggi una delle principali cause di incidenti stradali“, ha spiegato la Dirigente della Polizia Stradale di Alessandria. “In pochi secondi di disattenzione si rischia di non vedere pedoni, auto in svolta o segnali stradali fondamentali”.
Un messaggio rivolto a tutti, ma in particolare ai ragazzi, spesso neopatentati o prossimi a prendere la patente. Gli incidenti stradali, infatti, sono la prima causa di morte tra i giovani sotto i 30 anni.
Sempre connessi, ma disconnessi dalla realtà
Il tema della distrazione digitale non riguarda solo la guida: oggi tendiamo a tenere il telefono in mano anche durante momenti di socialità. Durante pranzi, cene, e incontri con familiari e amici diamo priorità a notifiche e “bip” anziché a chi ci sta davanti. Un’abitudine pericolosa quando si estende anche alla guida. Proprio per contrastare questo fenomeno, le recenti modifiche al Codice della Strada hanno inasprito le sanzioni: oggi, già alla prima violazione per uso del cellulare alla guida, è prevista la sospensione della patente. Ma, come ricordato dal Vice Questore della Polizia, più del timore della sanzione dovrebbe prevalere la consapevolezza del rischio, delle possibili conseguenze, spesso gravi o mortali, di comportamenti che possono sembrare innocui.
Alcol e guida: una combinazione letale
Durante il convegno si è parlato anche dei pericoli legati alla guida in stato di ebbrezza. In Italia, il concetto di ‘bere responsabile’ si sta trasformando in un ‘bere anestetizzante’, ha sottolineato il Vice Questore. Un fenomeno che riguarda soprattutto i più giovani, tra cui si diffonde sempre più il binge drinking, ovvero le cosiddette “abbuffate alcoliche“.
Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sull’alcol, ogni anno si registrano circa 57 mila accessi al pronto soccorso per intossicazione acuta da alcol. Eppure, non serve ubriacarsi per compromettere la capacità di guida. Anche se si può avere la convinzione di avere pieno controllo del proprio corpo, l’assunzione di alcol riduce la visione periferica. È come se il nostro sguardo entrasse “in un tunnel” perdendo la capacità di vedere tutto quello che c’è accanto a noi. Sotto l’efetto di alcol rallentano i tempi di reazione alla guida e aumenta drasticamente il rischio di incidenti.