Bvlgari cresce ancora ed entro il 2029 verranno assunti altri 500 artigiani
VALENZA – Con un ampliamento di quasi 19.000 mq, la “Manifattura Bvlgari” passa ora a 33.000 mq complessivi e, assumerà oltre 500 nuovi artigiani entro il 2029, “creando nuove opportunità per le generazioni presenti e future di artigiani di talento e perpetuando il genio e l’arte dell’artigianato Made in Italy“. L’inaugurazione dell’ulteriore allargamento produttivo è avvenuta oggi, mercoledì 16 aprile 2025. Lo stabilimento di Valenza, che attualmente occupa 1100 dipendenti dopo essere partito, nel 2017, con 370 lavoratori, è oggi il più grande polo della gioielleria di alta qualità nel mondo.
L’ampliamento ha comportato la costruzione di due nuovi edifici che si aggiungono quindi al complesso inaugurato nel 2017: uno destinato alla produzione e l’altro che ospita la Scuola Bvlgari, che si aggiunge all’attuale Bvlgari Academy, dedicata dal 2017 alla formazione dei nuovi artigiani Bvlgari, entrambi collegati alla struttura esistente tramite un ponte sospeso esterno. Un percorso fondato sul valore della sostenibilità, è stato spiegato, “al centro del progetto” e basato “su fonti di energia rinnovabili per garantire che le attività di espansione siano sostanzialmente a zero emissioni di carbonio”.
Concretamente questa sensibilità si è tradotta nell’utilizzo di impianti tecnologici aggiuntivi progettati per mantenere lo stesso impatto ambientale del complesso originario, come un campo geotermico che fornisce circa 800 kWh di energia termica per il riscaldamento e il raffreddamento attraverso 100 sonde geotermiche che si estendono fino a 200 metri di profondità.
Questo impegno verso le energie rinnovabili è testimoniato anche da un progetto fotovoltaico che prevede l’installazione di oltre 4.100 pannelli solari sulla copertura dell’edificio centrale e nelle aree parcheggio.
Di pari passo viaggiano i servizi per il benessere dei lavoratori, spiega ancora l’azienda, con le unità di trattamento dell’aria ottimizzate e il controllo preciso della temperatura negli ambienti di lavoro, oltre alla pratica di politiche plastic-free e di gestione dell’acqua, tutto organizzato per minimizzare l’impatto ambientale e massimizzare l’efficienza.
L’attenzione all’ambiente si traduce anche nell’utilizzo di materie prime certificate, spiega ancora Bvlgari, “prima maison di gioielleria a realizzare il 100% delle proprie creazioni utilizzando solo oro proveniente da fonti completamente certificate, nel pieno rispetto dei più alti standard industriali esistenti“. Una attenzione che si aggiunge a interventi come la “riforestazione di un’area di 8.000 metri quadrati esterna al perimetro della struttura, con specie arboree autoctone, in accordo con l’Ente di Gestione del Parco del Po e dell’Orba”.
“La Manifattura Bvlgari di Valenza incarna la visione olistica del Brand per i siti produttivi, coniugando responsabilità ambientale, trasmissione del sapere e benessere dei dipendenti – ha dichiarato Jean-Christophe Babin, CEO di Bvlgari. Una pietra miliare nella strategia di integrazione verticale di Bvlgari, che mira a supervisionare l’intero processo produttivo all’interno di un ambiente di lavoro che promuove innovazione e miglioramento continui. Con artigiani provenienti da oltre 30 nazionalità diverse, la Manifattura Bvlgari è un vivace crocevia di culture, alimentato da una passione condivisa per l’eccellenza. Questa sinergia di persone brillanti e pratiche virtuose riflette un approccio globale al lusso, in cui tutto e tutti sono interconnessi attraverso la crescita reciproca e il contributo reciproco “.
“Sono passati 14 anni dall’acquisizione di Bulgari, abbiamo mantenuto l’identità italiana del gruppo e fatto crescere tante persone, abbiamo aggiunto 2000 nuovi posti di lavoro, e questo nuovo atelier è un esempio virtuoso”, ha aggiunto il presidente di Lvmh Italia, Toni Belloni, mentre il sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto, presente all’inaugurazione, ha sottolineato come “l’ampliamento di un sito come questo significa anche la capacità di attrarre grandi gruppi internazionali che vengono in Italia e richiamare investimenti per il made in Italy nel circuito del lusso è importantissimo. Stiamo lavorando su un piano per la moda, non solo lusso e rinnovo l’impegno del governo a sostenere il mondo della produzione e del made in Italy”.
“La nuova sede produttiva di Bulgari a Valenza è molto più di un’inaugurazione, è la conferma che il Piemonte è un punto di riferimento per chi sceglie di investire nella qualità, nel sapere artigianale e nel futuro – ha concluso la vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino – un territorio come il nostro che da sempre crede nel mestiere e nel valore della formazione si dimostra ancora una volta all’altezza delle sfide globali. Bulgari ha scelto di crescere qui in un distretto orafo che simbolo di eccellenza, tradizione e innovazione. Questo investimento porta con sé un lavoro qualificato, crescita industriale e formazione di nuove competenze. È questa l’Italia che vogliamo, capace di valorizzare il talento a attrarre eccellenze e dare forza a un sistema produttivo radicato ma proiettato al domani”.