Cronaca - Alessandria

Paglieri continua a investire ad Alessandria: “Un territorio che dà tanto ma che ha limiti per chi vuole espandersi”

SPINETTA MARENGO – In un momento di grande incertezza a livello mondiale, Alessandria può contare su un’azienda che da 217 anni rappresenta “una certezza”. Il Gruppo Paglieri ha scelto di festeggiare la Giornata del Made in Italy inaugurando una nuova area dedicata alla produzione del semilavorato utilizzato per il Personal Care. Il sito si estende su una superficie di circa 500 mq ed è dotato di impianti ad altissima tecnologia che permettono di incrementare la capacità produttiva a 280.000 kg al giorno. L’ampliamento ha richiesto un investimento complessivo di 6 milioni di euro ed è parte di un più ampio piano da oltre 50 milioni di euro che, nel triennio 2024-2027, porterà a un’ulteriore crescita del Gruppo anche sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità dei prodotti, che da due secoli profumano le case e la vita degli italiani, e che ora raggiungono famiglie in 50 Paesi nel mondo.

L’export oggi vale il 15% del fatturato del Gruppo Paglieri, che ha chiuso il 2024 con un netto di 254,3 milioni di euro, registrando una crescita “quattro volte superiore a quella dei mercati in cui opera”, come ha sottolineato l’Amministratrice Delegata Debora Paglieri. Custode di un “saper fare” che affonda le radici nei primi unguenti venduti nella bottega aperta ad Alessandria all’inizio dell’Ottocento, la famiglia Paglieri è riuscita a rimanere un punto di riferimento in un mercato in continua evoluzione, bilanciando tradizione e innovazione. Durante l’inaugurazione del nuovo impianto è stato annunciato anche l’arrivo dell’ottava generazione della famiglia: Ginevra Rossello Paglieri, Board Director dell’azienda, a settembre diventerà mamma di un bambino che si chiamerà Lodovico.  E anche per lui la famiglia Paglieri ha ribadito l’impegno a costruire un futuro più sostenibile per le generazioni che nasceranno e cresceranno ad Alessandria.

Nel 2023 il Gruppo ha installato nella sede principale un impianto fotovoltaico della potenza di circa 650 kWp per l’autoproduzione di energia elettrica rinnovabile, e continua a lavorare per ridurre la produzione di plastica e garantire i più elevati standard di sicurezza e qualità. Nel 2024 circa 14 milioni di euro sono stati destinati allo sviluppo di prodotti capaci di anticipare e soddisfare le esigenze di consumatori che sono sempre più attenti anche all’ambiente. L’adozione di alcuni standard propri del settore farmaceutico – come l’impiego di acqua purificata e la sterilizzazione a vapore a 121°C – consente, ad esempio, di minimizzare l’uso di sanificanti chimici, migliorando ulteriormente la qualità del processo produttivo. A queste innovazioni si aggiunge l’implementazione del sistema PIG (Pipeline Inspection Gauge) su tutte le tubazioni, per ridurre la quantità di acque reflue generate durante i lavaggi degli impianti.

Paglieri ha investito molto ad Alessandria e avrebbe voluto fare “molto di più”, ha ammesso l’altro Amministratore Delegato dell’azienda, Fabio Rossello. Il territorio alessandrino, e in particolare l’area di Spinetta Marengo, presenta tuttavia una serie di “limiti”, elencati con franchezza da Debora Paglieri. Lo stabilimento è stretto tra i vincoli  delle nuove disposizioni dell’Autorità di Bacino, per il rischio idrogeologico, e da quelli che potrebbe imporre la Soprintendenza in caso di ritrovamento di reperti legati a Marengo durante gli scavi e i lavori di ampliamento. Nella zona, inoltre, si trovano vicini “ingombranti”: l’allevamento di bovini a poca distanza rende complicato il lavoro dei “fini nasi” dell’azienda Paglieri, mentre dall’altro lato si trova il Polo Chimico: “Una realtà importante che dà lavoro – ha precisato Debora Paglieri – ma che comporta anche dei rischi”. “Sappiamo che l’ex Solvay sta lavorando per la bonifica, ma per i nostri prodotti abbiamo scelto di usare l’acqua dell’acquedotto, come ulteriore garanzia verso i consumatori”.

I limiti della zona riguardano anche le infrastrutture necessarie a chi fa impresa. Spinetta ha una rete elettrica che non riesce ad assorbire tutta l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici installati sullo stabilimento, e l’azienda Paglieri lamenta anche la carenza di collegamenti adeguati con città importanti come Milano. C’è poi il problema delle condizioni delle strade e “dell’eccessiva” burocrazia che rallenta anche atti banali come il posizionamento di un cartello stradale con le indicazioni per l’ingresso in azienda. Il Gruppo Paglieri sente comunque “vicine le Istituzioni” e ha avuto conferma del sostegno del sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, per portare avanti istanze su temi cruciali come viabilità, infrastrutture, bonifiche ambientali ed equilibrio idrogeologico. Debora Paglieri non ha però nascosto il disappunto per l’assenza del Presidente della Regione Alberto Cirio all’inaugurazione della nuova area produttiva: “Non ha neppure mandato un videomessaggio per un’azienda che investe da 200 anni in Piemonte”, è stato il commento piccato della CEO. Le scuse per l’assenza di Cirio sono poi arrivate tramite l’assessore regionale Enrico Bussalino, che  ha ricordato le gravi difficoltà provocate dal maltempo che ieri si è abbattuto sul Nord-Ovest.
Lasciando da parte il rammarico per l’assenza istituzionale, il Gruppo Paglieri ha annunciato la volontà di espandersi mantenendo ben salde le radici ad Alessandria: “Un territorio che dà tanto, ma che toglie anche tanto”. Visto che il terreno circostante non consente di allargarsi, il Gruppo ha già previsto uno sviluppo in altezza per recuperare almeno parte dello spazio e guarda anche oltre i confini della città. Ha annunciato l’intenzione di “portare fuori” la produzione del talco, mantenendo però ad Alessandria lo storico macchinario utilizzato per produrre la profumata polvere, e sta valutando l’apertura di filiali “decentrate” all’estero, con particolare interesse per Polonia, Francia e Germania.

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