Autore Redazione
lunedì
5 Maggio 2025
19:00
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Politica - Alessandria

Lettera aperta di Ravetti a Riboldi: “Confronto pubblico sulla sanità pubblica quando vuoi, dove vuoi”

Lettera aperta di Ravetti a Riboldi: “Confronto pubblico sulla sanità pubblica quando vuoi, dove vuoi”

PIEMONTE – Il consigliere regionale del partito Democratico, Domenico Ravetti, torna sulla questione sanità in Piemonte e scegli di indirizzare una lettera aperta all’assessore regionale Federico Riboldi, chiedendo una discussione pubblica su come si intende costruire il percorso piemontese in questo ambito. Ecco la lettera:

Caro Federico (Riboldi),
scelgo di inviarti una “lettera aperta” perché la ritengo la formula più chiara nel rapporto con te, con i dipendenti delle aziende sanitarie regionali, con i professionisti e gli imprenditori impegnati nel Sistema sanitario regionale e, più in generale, con i cittadini interessati all’evoluzione del dibattito sulla sanità.
In questi giorni hai affermato che “serve una costituente” in Piemonte e hai rivolto un appello ai partiti, affinché si impegnino nella riscrittura il più possibile condivisa del nuovo Piano sociosanitario che, come è noto, è il documento di programmazione che contiene indirizzi precisi per il futuro.
Non mi sfugge il fatto che la reale motivazione che ti ha convinto a richiamare ognuno di noi alle proprie responsabilità è perché la nostra Regione è obbligata a riorganizzare seriamente i servizi della sanità per evitare spiacevoli derive. Sostanzialmente ci stai dicendo che questo non è il tempo del ritocco estetico su un corpo che ha bisogno di interventi radicali.
Non so cosa accadrà in Commissione sanità e in Consiglio regionale. Non so nemmeno cosa decideranno di fare i partiti. So che voglio prendere sul serio il tuo appello, almeno per quanto riguarda la provincia di Alessandria. Però, c’è un però. Questa discussione necessita di una premessa pubblica, trasparente, possibilmente popolare. Una premessa che non può passare dai comunicati stampa o dalle pur fondamentali iniziative organizzate da sindacati e partiti. Serve un confronto, non uno scontro, “aperto” per togliere il velo dell’ipocrisia su questo dibattito attraverso un’analisi precisa sui dati che abbiamo a disposizione. Per darti il senso, indico alcune voci: bilanci, dipendenti, accessi nelle strutture, reali prospettive delle due aziende sanitarie, profili delle strutture ospedaliere, gestione delle case e degli ospedali di comunità, nuovo ospedale, condizione dei processi di privatizzazione, case di riposo, assistenze domiciliari, aree periferiche.
Per essere chiaro, non ti sto lanciando una sfida ma ti chiedo di prestare un servizio utile alla nostra comunità provinciale in un dibattito pubblico con me. Con i giornalisti che vorrai, nel luogo che vorrai, nel giorno che vorrai. Purché si faccia per tempo.
Con stima,
Domenico (Ravetti)

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