Autore Redazione
mercoledì
7 Maggio 2025
15:07
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Cronaca - Alessandria

Questione acqua: ora è caos. “Comuni riuniti” sollevano “macroscopici errori” e “scellerate condotte”

Questione acqua: ora è caos. “Comuni riuniti” sollevano “macroscopici errori” e “scellerate condotte”

ALESSANDRIA – Battaglia tra Comuni ma battaglia anche legale. Almeno queste le premesse e promesse che arrivano da alcuni dei soggetti coinvolti nella partita idrica che in brevissimo tempo ha preso una direzione completamente diversa da quella prospettata, in completa armonia, fino a gennaio. Tutti, lo ricordiamo, su indicazione di Egato6, che attribuisce la concessione, erano al lavoro sul cronoprogramma che avrebbe permesso di arrivare alla società consortile, caldeggiata da tutti. Poi l’improvviso cambio del Comune di Alessandria. Era stato Palazzo Rosso stesso infatti a indicare la via fino al cambio radicale motivato dalla necessità, ha spiegato l’assessore alle partecipate, Giorgio Laguzzi, di rendere protagonista il Comune che in una società consortile, nonostante il suo valore, ha spiegato, sarebbe uscito ingiustamente ridimensionato e penalizzato. Una situazione però che fino a gennaio non era mai stata sollevata prima, anzi, oppongono gli estromessi dalla soluzione consortile. Le modifiche allo Statuto di AMAG Reti Idriche S.r.l. “idonee a configurare tale società come soggetto idoneo a qualificarsi quale società affidataria in house gestore unico del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale” hanno quindi ora scatenato le ire di “Comuni riuniti srl”. Il risultato è che hanno annunciato l’impugnazione delle “delibere già assunte da almeno 45 Comuni, per macroscopici errori in diritto. L’atteggiamento, si legge nella comunicazione che anticipa l’azione legale è ritenuto “scellerato” e foriero “di danni alle società pubbliche e ai Comuni soci“.

Il timore più grave è che i fondi Pnrr, quelli in parte incassati e quelli che dovranno arrivare, possano venire meno. D’altronde lo stesso Mit aveva battuto il tempo in una lettera che esortava velocità. Una ipotesi che il Comune di Alessandria ritiene possa essere scongiurata, chiedendo un ulteriore differimento dei termini. La domanda che però pongono gli altri soggetti, inizialmente indicati come partner della consortile, è come mai Palazzo Rosso abbia scelto improvvisamente di abbandonare una strada certa. La consortile avrebbe comunque consentito, subito dopo, di virare nella Spa, l’ipotesi oggi percorsa unilateralmente dal Comune di Alessandria, e quindi di non mettere a repentaglio fondi Pnrr essenziali. L’Amministrazione ha garantito di essere al lavoro da mesi per non disperdere il valore di Amag Reti Idriche e ottenere i fondi Pnrr sulla base di aspettitecnici e politici“. Sul fronte tecnico tuttavia, la critica mossa dagli ex partner è che la sostenuta ripartizione delle quote sfavorevole ad Amag, perché pari al 33%, poteva appunto essere bypassata con la creazione della consortile e immediatamente dopo il passaggio alla spa. Di certo, si sostiene è che ora occorrerà più tempo e non si ha alcuna certezza che il denaro arrivi. L’aspetto è anche politico però, dicevamo, e occorrerà capire se reggerà l’urto di chi “ha inteso procedere in sfregio alla deliberazione della Conferenza d’Ambito n. 42/2024“, sibila ancora nella nota “Comuni riuniti srl”.

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