Autore Redazione
mercoledì
4 Giugno 2025
05:30
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Cronaca - Piemonte

Migliora la qualità dell’aria in Piemonte

Migliora la qualità dell’aria in Piemonte

PIEMONTE – Migliora la qualità dell’aria in Piemonte. Il nuovo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente redatto da Arpa e Regione Piemonte fotografa un territorio in graduale miglioramento sul piano ambientale, nonostante le sfide imposte dai cambiamenti climatici. Il documento analizza dati aggiornati al 2024 e i primi mesi del 2025, con un focus su qualità dell’aria, risorse idriche, gestione dei rifiuti, bonifiche ambientali e adattamento climatico

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, nel 2024 si osserva un lento e continuo miglioramento. Sono stati 54 i giorni di superamento dei limiti per le polveri sottili (Pm10). Un dato in forte calo rispetto ai 66 giorni del 2023, ai 98 del 2022 e soprattutto ai 197 registrati nel 2005. Le concentrazioni degli inquinanti sono state in media le più basse di tutta la serie storica di misura, sia per il particolato PM10 che PM2.5. Anche i primi cinque mesi del 2025 confermano la tendenza: i valori rilevati risultano i migliori degli ultimi anni

Il Piemonte, quindi, respira meglio ma non è immune agli effetti dei cambiamenti climatici. Il 2024 è stato il quarto anno più caldo nella nostra regione dopo il 2022, il 2023 e il 2015, della serie storica a partire dal 1958, la temperatura media annuale è stata pari a circa 11°, superiore di 1,1 ° rispetto al periodo climatico di riferimento (il trentennio 1991-2020, che presentava una media climatica di circa 9.9°). Per quanto riguarda le precipitazioni, il 2024 si posiziona al secondo posto, dopo il 1977, tra gli anni più piovosi a partire dal 1958. Il 2024 è risultato, nel complesso, il più caldo e umido della serie storica.

A livello urbano, sono state realizzate mappe delle isole di calore e avviati interventi per incrementare la resilienza climatica, tra cui progetti di forestazione urbana per un valore di 8,5 milioni di euro, finanziati con fondi europei di sviluppo FESR.

Per contrastare eventi calamitosi e incendi boschivi, nel 2024 sono stati stanziati complessivamente ulteriori 13,3 milioni di euro per infrastrutture antincendio e interventi di sistemazione idrogeologica in aree montane e collinari (questi ultimi per un totale di circa 11 milioni di euro).

Nel 2024 sono avanzati i lavori di bonifica dei siti orfani, finanziati con 36,6 milioni di euro dal PNRR. Gli Accordi di Programma firmati nel 2024 porteranno al completamento degli interventi entro il 2026.

Per quanto riguarda il capitolo “rifiuti” ad aprile 2025 è stato approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS), che completa l’aggiornamento della pianificazione piemontese, iniziato con il PRUBAI nel 2023. Il nuovo piano recepisce le direttive del pacchetto europeo sull’economia circolare e promuove una gestione più sostenibile e responsabile dei rifiuti industriali.

I dati sono nettamente positivi – afferma l’assessore all’Ambiente Matteo Marnatie dimostrano come in questi ultimi vent’anni, e in particolar modo negli ultimi anni, tutto è migliorato, dalla qualità dell’aria, i cui dati dimostrano che abbiamo raggiunto in molte aree del Piemonte gli obiettivi previsti dalla normativa, così come sul tema dell’acqua, sul quale sono stati fatti investimenti imponenti sul sistema idrico, sui siti contaminati su cui stiamo migliorando gli aspetti normativi e anche sul tema dei rifiuti. Il Piemonte punta sulla bio economia e sull’economia circolare utilizzando l’innovazione e le nuove tecnologie che abbiamo a disposizione. Per quanto riguarda il tema della qualità dell’aria nel Piano abbiamo inserito molte novità: abbiamo lavorato per trovare soluzioni innovative che puntino su misure qualitative perché non esiste una sola soluzione ma tante azioni che possono concorrere ad ottenere il risultato, che è il “fine” della nostra politica. Parte proprio oggi, e va in questa precisa direzione, anche una nuova struttura “Qualità dell’aria e innovazione tecnologica per l’ambiente”. E’ mia intenzione presentare una legge per la valorizzazione dei crediti di carbonio, in linea con quanto hanno deciso tutti gli Stati del mondo a Baku, per certificare il mercato volontario dei crediti di carbonio per valorizzare l’assorbimento dell’anidride carbonica e creare un sistema economico piemontese. Saremo la prima Regione in Europa a dotarsi di questa legge”.

“La Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte ci restituisce un indicatore prezioso non solo dello stato ambientale delle nostre città, ma anche della tenuta degli ecosistemi più fragili, come quelli montani – dichiara Marco Gallo, assessore allo sviluppo e promozione della montagnaIn quest’ottica, nel 2024, la Regione Piemonte ha aggiornato il proprio Piano territoriale regionale, che si pone l’obiettivo di rafforzare e integrare i contenuti a partire dalle strategie per lo sviluppo sostenibile. Inoltre, le aree di alta quota, storicamente considerate “sentinelle” dei cambiamenti climatici, stanno mostrando segni evidenti di trasformazione. In questo contesto, le foreste e il patrimonio boschivo del Piemonte rappresentano una straordinaria risorsa: ambientale, economica e culturale. Con un miliardo di alberi e circa il 37% della superficie regionale coperta da boschi, la filiera del legno è per noi un volano per lo sviluppo di lavoro in montagna. Gli alberi sono i primi alleati nella lotta contro i cambiamenti climatici e tutelare il nostro patrimonio forestale significa investire sulla qualità dell’aria, sulla biodiversità e sul futuro delle nuove generazioni. La Regione è impegnata con azioni concrete in questa direzione, tra cui la creazione dell’Osservatorio regionale sul cambiamento climatico, pensato per raccogliere dati, studiare gli impatti e orientare le politiche pubbliche. È una sfida trasversale, che unisce ambiente, territorio e comunità, nella consapevolezza che solo lavorando insieme possiamo trasformare la transizione ecologica in una vera occasione di crescita per tutto il Piemonte“.

Le informazioni sulle condizioni ambientali del territorio regionale e la definizione dei possibili scenari futuri, che sono il frutto di un lavoro sistematico di raccolta di dati e della loro elaborazione con strumentazioni tecnologicamente avanzate, sono alla base della definizione delle politiche regionali e delle scelte degli indirizzi attuativi da mettere in campo – sottolinea Angelo Robotto, direttore Ambiente Energia Territorio di Regione Piemonte – L’aggiornamento normativo, la definizione di strumenti di pianificazione e programmazione sono costantemente supportati dal sistema delle conoscenze conseguite mediante il monitoraggio, il controllo, l’attività analitica e l’elaborazione dei dati acquisiti. Un esempio di tale approccio è il nuovo Piano Regionale di Qualità dell’Aria che, basandosi sui dati raccolti dal Sistema Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria, le stime emissive dell’Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera e gli scenari definiti dal Sistema Modellistico Regionale, individua per i diversi comparti interessati gli impatti sulla qualità dell’aria e definisce le misure attuative stimando la loro efficacia per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria stabiliti. Lo stesso approccio scientifico permea la strategia regionale in materia di bonifica dei siti contaminati. L’intento della Regione è quello di lavorare ad azioni che possano accelerare e snellire i procedimenti di bonifica, sia sul fronte normativo mediante una rivisitazione della normativa regionale, sia sul piano tecnico mediante un approfondimento delle aree del territorio caratterizzate dalla presenza di valori di fondo e da situazioni di inquinamento diffuso. È poi fondamentale il tema del recupero delle aree dismesse, in particolar modo per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ambito delle cosiddette “aree idonee”. In tal senso, partendo da una ricognizione delle aree ex produttive e dei siti da bonificare, la Regione sta sviluppando una politica di riqualificazione dei siti dismessi volta a semplificare le pratiche amministrative necessarie al loro riuso”.

La raccolta, l’analisi e la divulgazione da parte dell’Agenzia dei dati su suolo, aria, acqua ed ecosistemi – sottolinea il direttore generale di Arpa, Secondo Barbero consentono di fornire risposte tempestive e accurate alle sfide ambientali che la nostra regione affronta. Il rapporto rappresenta uno strumento fondamentale non solo per le istituzioni ma anche per i cittadini che possono così essere informati e sensibilizzati sui temi cruciali come il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti.  Il nostro impegno è anche orientato alla promozione di politiche ambientali efficaci, attraverso la consulenza tecnica alle amministrazioni regionali e locali, supportando la costruzione di strategie e piani di intervento per affrontare le emergenze ambientali e migliorare la qualità della vita. Arpa rappresenta un interlocutore attivo nel processo decisionale, collaborando con tutte le parti interessate per costruire un futuro più sostenibile”.

 

 

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