Autore Redazione
sabato
7 Giugno 2025
18:42
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Politica - Novi Ligure

Frenata nella cessione dell’ex Ilva. Il Pd novese: “A rischio il futuro di Novi. Governo deve affrontare l’emergenza”

Frenata nella cessione dell’ex Ilva. Il Pd novese: “A rischio il futuro di Novi. Governo deve affrontare l’emergenza”

NOVI LIGURE – L’ennesima frenata nella cessione dell’ex Ilva, segnata dal passo indietro di Baku Steel, alimenta incertezza e preoccupazione tra i lavoratori dello stabilimento novese e in tutta la comunità di Novi Ligure. Il capogruppo del Partito Democratico di Novi, Luca Patelli, e il segretario cittadino, Daniele Mascia, lanciano un allarme chiaro e diretto sulla situazione dello stabilimento siderurgico.

Da Taranto non arriva più acciaio – sottolineano – e la paralisi produttiva ha ripercussioni devastanti sull’occupazione, anche nello stabilimento novese. Nelle ultime settimane si è raggiunto il massimo consentito di personale in cassa integrazione, con lavoratori costretti a operare a singhiozzo e con la prospettiva di ulteriori periodi di fermo. La preoccupazione iniziale si è trasformata in un allarme totale: il futuro dei posti di lavoro e della nostra comunità è seriamente a rischio”.

Gli esponenti del PD pongono anche un interrogativo politico cruciale:La siderurgia e l’acciaio sono veramente considerati settori strategici per questo governo? Settimane fa avevamo auspicato un piano nazionale serio per il futuro della siderurgia, che pare non solo non esistere, ma anche non interessare l’attuale Ministro e Governo”.

Intanto, il mercato globale dell’acciaio non aspetta: mentre l’Italia resta immobile, altri Paesi si fanno avanti con offerte più stabili e competitive. Il rischio, secondo Patelli e Mascia, è che il sistema produttivo siderurgico italiano venga marginalizzato in modo definitivo.

Lunedì è previsto un incontro governativo sull’ex Ilva a Palazzo Chigi, al quale parteciperanno – secondo quanto si apprende – il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, i ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, Gilberto Pichetto, Marina Calderone e l’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella. I sindacati sono stati convocati per le ore 18 dello stesso giorno.

Il PD novese auspica che, all’esito del tavolo romano, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, convochi un tavolo regionale a Novi Ligure.È fondamentale che il Governo e la Regione Piemonte prendano coscienza della gravità della situazione e agiscano con urgenza per salvaguardare il futuro della nostra città e dei suoi lavoratori. Non possiamo permettere che l’inerzia decisionale continui a danneggiare una comunità come quella di Novi, che ha sempre dato il massimo e continua a farlo per l’industria italiana”.

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