venerdì
27 Giugno 2025
13:45
27 Giugno 2025
13:45
Approvazione dei bilanci del Gruppo Amag in ritardo: cosa succede?
ALESSANDRIA – L’approvazione dei bilanci doveva avvenire entro 120 giorni dal 31 dicembre 2024, e quindi entro il 30 aprile 2025. Poi, sfruttando una possibile proroga, entro 180 giorni. Questo non accadrà e il non rispetto dei termini è un campanello di allarme per un Gruppo da sempre importante per il nostro territorio.
Nonostante un 2024 che dovrebbe aver registrato un buon andamento dal punto di vista operativo, anche per la profonda operazione di riorganizzazione e ristrutturazione realizzata, a pesare sono le tante poste straordinarie rinvenute sebbene affiancate alla ristrutturazione dagli anni passati.
Questo sarebbe emerso e verbalizzato nell’ultimo Consiglio di Amministrazione della Holding Amag spa, che avrebbe rilevato anche “profonde e gravi responsabilità per alcuni di questi eventi del passato“. Sarebbero tante le operazioni degli esercizi precedenti che avrebbero inciso pesantemente sulle risultanze, in particolare patrimoniali, del Gruppo. E questo spiegherebbe i ritardi nell’approvazione dei bilanci. A ingolfare il tutto, probabilmente, il ricorso a perizie, pareri e ad approfondite analisi anche contabili del passato, la necessità di superare le contrapposizioni tra chi spinge per la massima trasparenza nei bilanci e chi sembra stia optando per una mitigazione delle difficoltà o degli errori, per spalmarli in più esercizi.
A incidere, come sarebbe emerso nel cda, tariffe doppie incassate e da restituire, crediti non più esigibili ma non azzerati, valutazioni contestate in ambito fiscale, problemi sollevati in merito a investimenti nelle biomasse.
Tutto questo ha rallentato le operazioni di approvazione dei bilanci e sollevato, sempre all’interno del cda, gravi accuse verso le “gestioni pregresse“ che potrebbero scoperchiare un vaso di Pandora. Una partita che si fa dunque sempre più complicata se si tiene conto anche del progressivo ridimensionamento del Gruppo Amag. Dopo la cessione di Alegas, sarà sostanzialmente ceduta a terzi Amag Ambiente e salvo ripensamenti anche Amag Reti Gas, per rimanere probabilmente con la sola Anag Reti Idriche che, pur con i fondi del Pnrr, si trova in una complicata situazione finanziaria con il rischio concreto di dover ricorrere a un’altra gara. Il Gruppo Amag da tutto pubblico quindi rischierebbe di diventare praticamente a gestione privata. La situazione è delicata e si sta giocando in questi mesi.