Autore Redazione
mercoledì
9 Luglio 2025
17:10
Condividi
Cronaca - Alessandria

Gestione Acqua tuona contro Egato6 e Amag Reti Idriche: sarà battaglia legale

Gestione Acqua tuona contro Egato6 e Amag Reti Idriche: sarà battaglia legale

PROVINCAI DI ALESSANDRIA – Gestione Acqua S.p.A. affila le unghie colpisce sia Egato6 che Amag Reti Idriche, promettendo pesanti e caparbie azioni legali. La società novese ha intenzione infatti di impugnare la delibera approvata da Egato6 il 26 giugno 2025, con cui l’azienda verrebbe estromessa dalla gestione del servizio idrico integrato, dando vita a Sogeri (Società gestione riunita idrico). Secondo Acos il provvedimento è “manifestamente illegittimo“, alla luce di una lunga serie di contestazioni per approccio e opportunità, e genererebbe, continua,”incertezza nella gestione di un servizio pubblico essenziale.

Uno degli affondi più pesanti colpisce l’alessandrina Amag Reti Idriche S.p.A. (futura Società Gestione Riunita Idrico S.p.a.) in quanto “finora si è dimostrata non affidabile, non avendo realizzato gli impegni previsti dal Piano infrastrutturale, a differenza di Gestione Acqua S.p.A., come da evidenze formali elaborate dalla stessa Direzione di EGATO6“. L’affidamento temporaneo ad Amag, inoltre, aggiunge l’ufficio legale di Gestione Acqua, coinvolge un operatore che, “allo stato attuale e come già rilevato nella nota tecnica a suo tempo predisposta del Direttore di EGATO, versa in una condizione di comprovata precarietà gestionale e finanziaria già evidenziata nei propri bilanci. Un dato questo che sarebbe emerso in questi giorni dopo l’analisi dei bilanci pregressi, evidenziando discostamenti tra fatturati stimati e quelli poi effettivi, determinando, nel tempo, una situazione patrimoniale ora profondamente delicata.

Gestione Acqua però affonda anche e soprattutto contro Egato 6 per “la palese e insanabile contraddittorietà che caratterizza l’azione amministrativa dell’entevolta a realizzare una palese e pretestuosa estromissione di Gestione Acque dalla gestione. Egato6, infatti, mentre da un lato resiste in giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, per difendere la legittimità dell’affidamento in essere a tutti i gestori fino al 2034 e quindi anche per la stessa Gestione Acqua S.p.A.; dall’altro lato, adotta provvedimenti di segno diametralmente opposto, volti a prefigurare un nuovo e differente assetto gestionale basando le proprie decisioni su incontri con referenti di M.I.T ed ARERA, i cui esiti non risultano da documentazione scritta“.

Un comportamento che, aggiunge Gestione Acqua, “viola i principi di coerenza, trasparenza e buona fede che devono presiedere all’azione della Pubblica Amministrazione, generando una situazione di paralisi e confusione giuridica“. In virtù di queste considerazioni e alla luce dell’azione definita coerente finora da parte di Gestione Acqua, in ossequio alle direttive di Egato6, “le recenti e contradditorie deliberazioni di Egato, pertanto, espongono la società a potenziali danni di natura patrimoniale, con conseguenti forti implicazioni di natura anche sociale. Gestione Acqua, di conseguenza, non potrà che rivalersi nei confronti di Egato stesso. La delibera n. 17/2025 prevede un nuovo affidatario del servizio, prendendo atto delle indicazioni in materia di affidamento di M.I.T. ed ARERA, che per giurisprudenza consolidata non hanno tale potere. Questo atteggiamento dell’Ente Egato mina la credibilità del sistema locale delle imprese efficienti e comporta la distruzione del valore creato da società virtuose come Gestione Acqua che si ritrovano estromesse senza ragioni oggettive dal ruolo di gestore cui hanno adempiuto con correttezza e lealtà“. L’approccio di Egato, conclude Gestione Acqua, va contro uno degli obiettivi dichiarato inizialmente, quello del superamento della frammentarietà, favorendone proprio la sua ulteriore proliferazione. L’annuncio finale è quindi la volontà di resistere fino in fondo alla delibera di Egato6, considerata atto illegittimo, contraddittorio e dannoso per la stabilità del servizio idrico”.

Condividi