Autore Redazione
lunedì
21 Luglio 2025
14:46
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Cronaca - Piemonte

Salvato lo speleologo ferito e bloccato in una grotta a Ormea (CN)

Salvato lo speleologo ferito e bloccato in una grotta a Ormea (CN)

ORMEA (CN) – Si è concluso positivamente alle 12.45 di questo lunedì 21 luglio l’intervento di soccorso speleologico all’Abisso Paperino, nel territorio montano di Ormea (CN), a quota 1870 metri. L’operazione, condotta dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), ha permesso di recuperare in sicurezza uno speleologo rimasto gravemente ferito dopo la caduta di un masso, durante un’esplorazione ipogea.

L’incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno di domenica 20 luglio, appena trenta minuti dopo l’ingresso del gruppo in grotta. Il ferito si trovava alla base di un pozzo, a circa -40 metri di profondità, quando è stato colpito violentemente da una roccia staccatasi dall’alto. Lanciato immediatamente l’allarme, i tecnici del CNSAS hanno raggiunto l’ingresso della cavità nel primo pomeriggio, accedendo all’interno della grotta alle ore 16.

Nel punto dell’incidente è stata allestita una tenda riscaldata e climatizzata, dove il ferito – che ha riportato un trauma cranico – è stato stabilizzato e costantemente monitorato da due sanitari specializzati in soccorso medicalizzato in ambienti sotterranei. Una linea telefonica via cavo ha garantito il costante collegamento con il campo base esterno.

Le operazioni di estrazione sono state rese estremamente complesse da più tratti ostruiti lungo il percorso. I tecnici hanno dovuto utilizzare microcariche esplosive per allargare tre strettoie critiche e rendere possibile il passaggio della barella. In quei passaggi angusti, il ferito è stato immobilizzato con un dispositivo KED, in grado di proteggere la colonna vertebrale anche in spazi molto ristretti.

Il recupero ha richiesto il superamento di due pozzi verticali di circa 15 metri, meandri tortuosi e una strettoia finale particolarmente difficoltosa. Il tutto è stato reso possibile dall’intervento congiunto di oltre 50 tecnici specializzati provenienti da sei regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), coordinati in maniera impeccabile.

Una volta raggiunta l’uscita, lo speleologo è stato nuovamente valutato e poi trasferito con urgenza in ospedale tramite elisoccorso del Servizio Regionale di Azienda Zero Piemonte. L’intervento, oltre a confermare la straordinaria competenza tecnica del CNSAS, ha dimostrato ancora una volta quanto la collaborazione tra regioni e la preparazione specifica siano fondamentali per operazioni di salvataggio in contesti estremi.

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