Autore Redazione
mercoledì
30 Luglio 2025
17:53
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Politica - Piemonte

Giunta approva nuovo Piano socio-sanitario del Piemonte: “Ora iter serrato per l’adozione”

Giunta approva nuovo Piano socio-sanitario del Piemonte: “Ora iter serrato per l’adozione”

PIEMONTE – Definisce “priorità, risorse e strategie” e dopo 30 anni aggiorna il documento di programmazione socio sanitaria piemontese. Per il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, l’approvazione da parte della Giunta del Piano socio sanitario segna un passaggio “storico” per il Piemonte: “Per la prima volta abbiamo uno strumento capace di guardare al futuro della sanità piemontese in maniera strutturata – ha dichiarato Cirio – Non ci limitiamo più a gestire l’emergenza ma costruiamo una visione solida e duratura che integra salute e sociale, ospedale e territorio”.

Il Piano introduce diverse novità. Tra queste, la nuova figura del Direttore Sociosanitario nelle aziende sanitarie, che diventerà il fulcro dell’integrazione tra sanità e sociale, e la riorganizzazione della medicina territoriale attraverso le Aggregazioni Funzionali Territoriali e nuove strutture di prossimità. Previsto anche l’avvio del Corpo Logistico Sanitario Piemontese per semplificare l’accesso alle cure e la creazione di un CUP integrato con l’intelligenza artificiale, che avrà l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa.

Grande attenzione è stata posta alla modernizzazione delle strutture con la messa a terra “del più grande piano di edilizia sanitaria mai realizzato in Piemonte” (11 Ospedali di nuova costruzione, 4 ampliamenti/grandi ristrutturazioni, 91 Case di Comunità, 30 Ospedali di Comunità e 49 Centrali Operative Territoriali). Viene istituito inoltre un sistema stabile di Tavoli di Lavoro per specifiche patologie che consentirà un confronto continuo con cittadini e associazioni di pazienti.

Il Piano amplia anche gli screening neonatali e avvia nuovi programmi di diagnosi precoce per il diabete di tipo 1 e per la celiachia nei bambini, oltre a prevedere un forte potenziamento dei servizi di salute mentale con l’istituzione di una Consulta dedicata, l’adozione del Budget di Salute e un approccio mirato alla prevenzione e alla presa in carico precoce.

Sono state inserite misure per rafforzare l’odontoiatria solidale a favore delle fasce più deboli della popolazione. Sul fronte sociale, il Piemonte investirà 5 milioni di euro all’anno per sostenere i caregiver familiari, riconoscendo il loro ruolo centrale nell’assistenza ai più fragili. Sono stati inoltre stanziati 30 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo per le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, tramite il nuovo “Buono Vesta”, ed è stato confermato il Fondo Vita Nascente.

Il Piano punta ad aggiornare la disciplina sui servizi residenziali per anziani, disabili, minori e tossicodipendenti, così da adeguare i requisiti delle strutture ai bisogni emergenti. Prevede inoltre la copertura dei costi dei parafarmaci per i soggetti con malattie rare, un rafforzamento dell’integrazione tra servizi sanitari e sociali per una presa in carico globale del paziente, la creazione di percorsi assistenziali condivisi tra ASL, Comuni e Terzo Settore, e un’attenzione particolare ai percorsi di invecchiamento attivo e all’adeguamento dei servizi sanitari penitenziari al modello territoriale.

Vogliamo riportare nel pubblico tutti quei cittadini che oggi rinunciano alle cure per costi o tempi di attesa – ha spiegato l’assessore alla Sanità Federico RiboldiLa sanità o è universale o non è”. Anche l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone ha sottolineato il valore del Piano: “Abbiamo fissato l’obiettivo di dare risposte concrete alle fragilità. Bambini, disabili, caregiver, malati cronici e persone con malattie rare non saranno più lasciati indietro“.

Il nuovo Piano Socio Sanitario è stato costruito con il contributo di associazioni di pazienti, professionisti sanitari, sindacati e istituzioni locali, che saranno coinvolti anche nella presentazione pubblica del testo. Nei prossimi giorni l’iter proseguirà serrato per arrivare all’adozione definitiva. “Abbiamo riscritto la carta d’identità socio-sanitaria piemontese – hanno concluso Riboldi e Marrone – È uno strumento che disegna il futuro della sanità regionale con una prospettiva di lungo periodo“.

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