Autore Redazione
domenica
3 Agosto 2025
06:48
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Cronaca - Alessandria

Quella porta disegnata su un muro, una finestra su libertà e fantasia

Quella porta disegnata su un muro, una finestra su libertà e fantasia

ALESSANDRIA – Già, che fine hanno fatto quelle estati di schiamazzi a maltrattare un pallone. Quelle scarpe sdrucite e impolverate su campetti di terra più dura del cemento. Quei prati improvvisati che traboccavano di piante infestanti su cui la palla rimbalzava nel modo più assurdo possibile. Quelle urla nei cortili dei palazzi che rovesciavano dai balconi rimproveri feroci di anziani desiderosi di riposare.

Così incappare in una remota via degli Orti ad Alessandria che porta le tracce di un genuino gioco del calcio, è un frammento che rapisce. Qualcuno si arrabbierà per quelle linee che “imbrattano” un muro, ma forse sono un piccolo gesto di ribellione ai compiti da fare, al verde selvaggio che non c’è più, alle piazze che sbraitano solo divieti. Un rettangolo definisce una porta, uno stilizzato portiere allunga mani per spaventare anche i più abili. Accanto 3 bersagli con i punti? I traguardi da raggiungere? Chi lo sa, ed è giusto che siano i ragazzi a saperlo e nessun altro. Su quel muro segnato dal tempo, che perde l’intonaco c’è della poesia e un principio di libertà. In questi tempi di muri, regole e silenzi quel disegno per alcuni sarà uno scempio ma per molti dovrebbe essere uno sguardo più profondo sulla voglia di dare un calcio all’ovvio, al banale andamento delle cose. Immaginatela quella via silenziosa: il pallone che riecheggia mentre rimbalza, il fragoroso sbattere contro il muro, le discussioni sull’aver centrato la porta o meno, la delusione quando la sfera supera quel muro. Ecco, se sentite tutto questo c’è ancora speranza. Perché la bellezza di quel disegno sta nel fatto che è un po’ di tutti, a qualunque ora, a qualunque età.

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