Autore Redazione
martedì
5 Agosto 2025
05:14
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Cronaca - Piemonte

Ad agosto previste 18.840 assunzioni in Piemonte ma quasi la metà delle imprese non trova candidati adatti

Ad agosto previste 18.840 assunzioni in Piemonte ma quasi la metà delle imprese non trova candidati adatti

PIEMONTE – Ad agosto 2025 le imprese piemontesi prevedono 18.840 nuove assunzioni, ma quasi una su due (il 46,2%) rischia di rimanere scoperta a causa della difficoltà di trovare candidati adatti. Lo evidenzia il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che fotografa uno scenario occupazionale in calo rispetto al 2024, ma ancora ricco di opportunità e allo stesso tempo segnato da un crescente mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

Nel trimestre agosto-ottobre le entrate previste in Piemonte salgono a 84.790, coinvolgendo industria (29,9%), servizi (62,2%) e settore primario (7,9%). La componente turistica resta centrale, con 3.050 assunzioni attese nei servizi di alloggio e ristorazione, seguita dai servizi alla persona (2.700) e dal commercio (2.360).

Il mercato del lavoro piemontese continua a fare affidamento in modo prevalente sui contratti a tempo determinato (72% delle entrate), con i contratti a tempo indeterminato che si fermano al 21%. Le micro e piccole imprese (fino a 49 addetti) coprono il 56,8% delle assunzioni, mentre il 78% dei nuovi ingressi sarà costituito da personale dipendente.

Le professioni più ricercate e più difficili da reperire

Tra i profili più richiesti spiccano professioni commerciali e dei servizi (29%), operai specializzati (28%) e dirigenti, tecnici e specialisti (18%). Meno rilevante il peso di impiegati (8%) e profili generici (16%). La fascia under 30 sarà coinvolta nel 32% delle assunzioni, mentre il 24% dei posti sarà riservato a lavoratori immigrati.

La difficoltà nel reperimento riguarda soprattutto operai specializzati dell’edilizia (88,4%), installatori e manutentori elettrici ed elettronici (86,9%), specialisti nelle scienze della vita (76,1%) e tecnici informatici e delle telecomunicazioni (74,5%). Anche tra i professionisti della cura estetica e nei servizi sanitari e sociali si registrano carenze significative.

Mismatch formativo: dove mancano le competenze

Il 45,6% delle assunzioni rivolte a laureati risulta difficile da soddisfare, con punte dell’89,5% per l’indirizzo medico e odontoiatrico e del 70,4% per quello chimico-farmaceutico. Nei diplomi professionali, l’indirizzo edile (85,9%) ed estetico (68,6%) risultano tra i più critici, mentre tra i diplomi secondari spiccano elettronica (76,5%) e informatica (67,7%). Anche le figure ITS non si trovano facilmente: oltre il 56% delle posizioni previste per questi profili rischia di restare vacante.

Nonostante il calo delle previsioni rispetto allo stesso mese del 2024 (-13,5% sul mese e -6.160 nel trimestre), il Piemonte rappresenta ancora il 5,6% del fabbisogno occupazionale nazionale, con un peso del 24,1% sul Nord Ovest.

La fotografia del mercato del lavoro regionale, dunque, conferma che la domanda di personale c’è, ma servono competenze mirate, formazione tecnica e una migliore corrispondenza tra profili richiesti e disponibili, per evitare che migliaia di opportunità continuino a rimanere sulla carta.

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