NOVI LIGURE – Regione, Novi, Racconigi e sindacati fanno fronte comune in Piemonte per salvaguardare gli stabilimenti ex Ilva. Nei prossimi giorni verrà inviato al Governo un documento sottoscritto da tutti gli attori suddiviso in 5 punti chiave. Al centro delle richieste la riconosciuta strategicità dell’asset siderurgico, legato a doppio filo al futuro del sito di Taranto, l’unità d’intenti per un approccio complessivo e nazionale alla crisi, l’apertura a investimenti produttivi, purché finalizzati al rafforzamento e alla decarbonizzazione dell’intero gruppo. A tutto questo si aggiunge l’aspetto imprescindibile della tutela dell’occupazione, che dovrà restare al centro di ogni proposta industriale e dovrà rispettare precise tempistiche e infine la previsione di politiche attive del lavoro e della formazione come strumenti per accompagnare le trasformazioni tecnologiche del settore.
L’incontro a Novi ha ribadito l’importanza degli impianti piemontesi, all’interno di un comparto definito “strategico per l’interesse nazionale” e quindi accompagnato da una “vertenza che va affrontata in modo sistemico, con responsabilità e visione d’insieme, al fine di tutelare i lavoratori e difendere il tessuto produttivo“. Lunedì sono questi i punti salienti emersi dal tavolo sulla situazione degli stabilimenti piemontesi ex Ilva con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino, l’assessore alla Logistica Enrico Bussalino, il direttore generale di Ilva in amministrazione straordinaria Francesco Zambon, il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere, il vicesindaco di Racconigi Alessandro Tribaudino, e i rappresentanti sindacali e delle Rsu.
“La priorità assoluta per la Regione Piemonte sono le persone: i lavoratori, le loro famiglie e l’indotto – hanno dichiarato Cirio, Chiorino e Bussalino. È nostro dovere presidiare ogni tavolo utile a tutelare l’occupazione, in piena sinergia con il territorio e con il Governo nazionale. Per questo ribadiamo la necessità di una visione nazionale coerente, capace di garantire un futuro al comparto siderurgico e alle comunità coinvolte e ringraziamo il Governo per l’importante lavoro che sta portando avanti in questa fase. Come Regione Piemonte garantiamo la massima disponibilità a mettere in campo politiche attive del lavoro, così come richiesto dalle organizzazioni sindacali. Vogliamo accompagnare i lavoratori nell’aggiornamento delle competenze, affinché siano pronti a cogliere le opportunità offerte dalle trasformazioni in corso. Investire nella formazione significa investire nel futuro del lavoro e dei territori”.
Nel corso dell’incontro il direttore Zambon ha sottolineato come il settore dell’acciaio sia una priorità strategica per la nazione, ribadendo l’impegno per la sicurezza e la dignità del lavoro. Il Governo ha inoltre confermato la centralità dell’amministrazione straordinaria quale strumento per il rilancio, con un investimento di 200 milioni di euro destinati all’ammodernamento degli impianti e alla messa in sicurezza delle linee produttive.