Autore Redazione
mercoledì
6 Agosto 2025
05:38
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Cronaca - Piemonte

Morti sul lavoro: 29 vittime in sei mesi in Piemonte. La regione in zona arancione

Morti sul lavoro: 29 vittime in sei mesi in Piemonte. La regione in zona arancione

PIEMONTE – Il Piemonte è in zona arancione per l’incidenza degli infortuni mortali sul lavoro. Secondo il report dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, nei primi sei mesi del 2025 sono stati 29 i decessi sul lavoro nella regione, un dato che, pur non tra i peggiori in termini assoluti, indica un rischio superiore alla media nazionale.

A livello italiano, il bilancio è drammatico: 502 vittime da gennaio a giugno, di cui 362 in occasione di lavoro e 140 in itinere, ovvero durante gli spostamenti casa-lavoro. Un aumento complessivo del +7% rispetto al 2024, trainato proprio dal boom degli infortuni in itinere, saliti del 33% in un solo anno.

Piemonte tra le regioni più colpite

Il Piemonte, con i suoi 29 decessi in occasione di lavoro, si colloca tra le dieci regioni più colpite, insieme a Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia. L’indice di incidenza – che misura il numero di morti ogni milione di occupati – pone il territorio sopra la soglia critica del 100% rispetto alla media nazionale, fissata a 15,1 decessi per milione di lavoratori.

A pesare sono soprattutto i settori a più alto rischio, tra cui costruzioni, attività manifatturiere, trasporti e logistica, dove si concentra la maggior parte degli incidenti. Anche in Piemonte, come nel resto del Paese, il lunedì si conferma il giorno più pericoloso della settimana, seguito da venerdì e martedì.

Età e fragilità: chi rischia di più

Il report segnala un’incidenza particolarmente alta nella fascia 55-64 anni, che da sola rappresenta 130 delle 362 vittime nazionali in occasione di lavoro. Il rischio si alza ulteriormente per gli ultrasessantacinquenni, con un’incidenza di 47,3 morti per milione di occupati.

Tra le vittime, anche 43 donne (21 sul lavoro e 22 in itinere) e 108 lavoratori stranieri, che registrano un tasso di mortalità più che doppio rispetto agli italiani: 29,8 contro 13,4 per milione.

Il paradosso delle denunce in calo

Nonostante l’aumento dei decessi, le denunce totali di infortunio risultano in lieve calo: 299.130 a giugno 2025, contro 299.303 nel 2024. I comparti più esposti restano manifatturiero, edilizia, sanità, commercio e trasporti.

Un’emergenza che non si arresta

“La situazione è inaccettabile – commenta Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio –. I numeri restano drammaticamente stabili, anno dopo anno, e le misure di prevenzione si rivelano ancora insufficienti”. Il report individua sette regioni in zona rossa, cinque in arancione (tra cui il Piemonte), sei in giallo e due in zona bianca.

L’allarme dell’Osservatorio è chiaro: serve un piano strutturale nazionale per contrastare l’emergenza sicurezza nei luoghi di lavoro, coinvolgendo istituzioni, imprese e lavoratori. Il Piemonte, ancora una volta, non può sentirsi al sicuro.

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