Autore Redazione
sabato
9 Agosto 2025
10:51
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Politica - Alessandria

Sosta e scuolabus, sindacati contro il Comune: “Trasformato lavoro stabile in contratti precari”

Sosta e scuolabus, sindacati contro il Comune: “Trasformato lavoro stabile in contratti precari”

ALESSANDRIA La replica del Comune di Alessandria allattacco dei sindacati sul nuovo bando per i servizi di sosta, parcheggi e scuolabus non ha spento le polemiche, anzi. Le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti contestano duramente la ricostruzione dell’amministrazione, accusata di aver “creato precariato” al posto di garantire occupazione stabile.

“Altro che piena occupazione e servizio di qualità – affermano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti – si sono trasformati contratti a tempo indeterminato in contratti a termine, senza alcuna garanzia, pur avendo a disposizione maggiori risorse economiche. Questo è un vero capolavoro”.

Secondo i sindacati, il tanto citato articolo 12 sulle clausole sociali “non garantisce il riassorbimento dei lavoratori, limitandosi a fornire linee guida generiche”. “Il Comune – denunciano – nei fatti riduce orari e salari, lasciando molti senza alcuna certezza di ricollocamento”.

L’Amministrazione – scrivono ancora – decanta di aver ottenuto un risultato da valorizzare grazie all’Agenzia della Mobilità, ma vorremmo sapere quale, dato che l’Agenzia si è limitata a verificare la possibilità di un eventuale ricollocamento in altre aziende del settore sul territorio piemontese. Peraltro, l’Agenzia lo farebbe solo a tutela dei lavoratori. Sarà forse che loro hanno capito la gravità della situazione? Gli impegni presi in precedenza dal Sindaco erano altri. L’intento di quel tavolo di confronto era diverso e ci era stato detto che si voleva verificare se l’Agenzia avesse sollevato dubbi sulla riscrittura della gara”.

Le organizzazioni sindacali ricordano poila promessa” del sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, di provare a ricollocare gli esuberi all’interno del gruppo Amag:Oggi apprendiamo che i lavoratori potrebbero essere ricollocati addirittura nel resto del Piemonte, una follia, ma ciò non è garantito. Se avessero avuto veramente a cuore gli interessi dei lavoratori, avrebbero accettato un confronto sulla nostra richiesta di clausole sociali, ma ciò non è avvenuto”.

Siamo consapevoli – continuano – che il Comune è il committente e che, come tale, ha l’obbligo di assegnare il servizio e scrivere il bando. Però il tanto decantato articolo 12 sulle clausole sociali è generico e non vincolante, ed inoltre fornisce solo delle linee guida: sono i committenti a definire le clausole sociali nel bando e non altri. I partiti di maggioranza in consiglio comunale (PD e Movimento 5 Stelle) hanno contestato a livello nazionale le modifiche del codice degli appalti perché considerate penalizzanti, ma oggi, a livello territoriale, applicano proprio ciò che altrove criticano. Questo è inaccettabile”.

I sindacati, che gestiscono circa venti cambi di appalto all’anno, sottolineano di non aver mai trovato “una finta clausola sociale simile” e definiscono la situazione “vergognosa”. “Non dobbiamo dimenticare – aggiungono – che i lavoratori subiscono, nel settore sosta e parcheggi, una riduzione dello stipendio, mentre nel settore scuolabus, oltre alla riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 30 ore che, come ovvio, si ripercuote anche sullo stipendio, passano da un contratto a tempo indeterminato a uno a tempo determinato di 10 mesi. E come se non bastasse, nessuno – ribadiamo nessuno – dei lavoratori sopra citati ha la garanzia di essere preso dai nuovi gestori”.

Le sigle respingono anche l’argomento secondo cui clausole sociali più stringenti aumenterebbero i costi: “Basta leggere gli importi economici messi sulla gara degli scuolabus per rendersi conto che il servizio prima, con le piene tutele economiche e contrattuali per i dipendenti, costava alla comunità decisamente di meno rispetto al prossimo futuro. Siamo noi che continuiamo a leggere male e a distorcere la realtà oppure le risorse messe a disposizione per l’aggiudicatario sono aumentate e non diminuite? Nessuna delle sigle sindacali ha mai sostenuto che non si dovessero fare le gare, ma non possono essere fatte a spese dei lavoratori che, nella migliore delle ipotesi, diventano precari e subiscono una riduzione dello stipendio, qualora trovino collocazione. E ciò non è così scontato”.

Critiche, infine, alla gestione del “dialogo” da parte dell’amministrazione: “In un incontro il Sindaco si è alzato e ha abbandonato il tavolo di confronto in Prefettura; in un’altra occasione ha preferito, nonostante il giorno prima avesse preso precisi impegni, andare in televisione piuttosto che confrontarsi con noi in una riunione”. In più occasioni, il confronto sarebbe stato interrotto o disatteso, con decisioni prese senza tener conto delle proposte sindacali: “Non si vorrà mica perpetrare il giochino di fare scorrere il tempo per arrivare al 18 di agosto e cercare così di scaricare responsabilità proprie su altri? Noi siamo per un confronto serio, vero e costruttivo, non per perdere tempo e non mantenere gli impegni presi. Non si affronta così il problema reale. Lo abbiamo dimostrato in questi anni, ma non possiamo essere complici nel creare precarietà. Non possiamo esimerci dal tutelare l’occupazione e garantire i salari: siamo coerenti con i nostri principi in tutte le sedi e luoghi”.

In conclusione, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono al sindaco di Alessandria “più coerenza, coraggio e responsabilità nei confronti dei lavoratori e dei cittadini, che hanno votato Lei per governare, non i tecnici o i segretari”.

 

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