Autore Redazione
lunedì
18 Agosto 2025
08:40
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Cronaca - Novi Ligure

Cascina Saetta: un’estate ricca di attività e lotta alle mafie ma Libera ora chiede certezze sull’ostello

Cascina Saetta: un’estate ricca di attività e lotta alle mafie ma Libera ora chiede certezze sull’ostello

NOVI LIGURE – Oltre 100 ragazzi, provenienti da numerose regioni italiane, hanno soggiornato questa estate a Bosco Marengo, grazie ai tre campi nazionali di impegno e formazione che Libera, la rete antimafia fondata da Don Ciotti, ha organizzato in collegamento con il bene confiscato di Cascina Saetta.

Sono stati circa 160, in tutta Italia, i campi di “E!State Liberi!” organizzati da Libera. Quello di Bosco Marengo è attivo da anni ed è uno di quelli che attira più partecipanti. Nel corso dei tre campi di Bosco Marengo i ragazzi hanno prestato la loro opera in lavori di manutenzione di Cascina Saetta, la sede della Riserva naturale del Torrente Orba, la sede della Protezione Animali e il complesso monumentale di Santa Croce. Oltre alle attività manuali, i partecipanti hanno avuto momenti di formazione incontrando testimoni della lotta alla mafia e parenti di vittime, che si sono recati a Bosco Marengo per portare la loro testimonianza diretta. In questo modo i ragazzi hanno potuto conoscere Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela, uccisa nel 1982 insieme al marito, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa; Marcello Scaglione, nipote del procuratore Pietro Scaglione, assassinato insieme al suo autista dalla mafia nel 1971; Antonio Vassallo, il primo fotografo arrivato sulla scena della strage di Capaci pochi minuti dopo l’attentato; Cristina Caccia, figlia del magistrato Bruno Caccia, ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1983; Graziella Saetta, figlia di Antonino Saetta, ucciso dalla mafia nel 1988 insieme al figlio Stefano e a cui è dedicato il bene confiscato di Bosco Marengo.

I campi sono stati gestiti dall’associazione Parcival, presieduta da Valentina Avvento, che ha in gestione Cascina Saetta, e hanno visto la partecipazione attiva di associazioni del territorio, tra cui lo SPI-CGIL, l’associazione Amici di Santa Croce, il Museo della Resistenza di Rocchetta Ligure e l’ENPA.
I ragazzi impegnati nei campi hanno anche dato vita a tre “flash mob” a Bosco Marengo, Alessandria e Novi Ligure per diffondere la campagna nazionale di Libera “fame di verità e giustizia”.
Bosco Marengo è un caso emblematico nel panorama italiano. Una piccola cittadina del Nord che nel corso degli ultimi vent’anni ha visto prima la confisca di un bene collegato alla cosca mafiosa dei Fiandaca-Emmanuello e a quella dei Madonia, mandanti dell’omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, a cui è stata intitolata la cascina confiscata. Successivamente,
Bosco Marengo è tornata alla ribalta nazionale per l’operazione “Maglio” della Direzione investigativa antimafia di Torino, che ha svelato l’esistenza della “locale” di ’ndrangheta del Basso Piemonte, guidata da Bruno Pronestì di Bosco Marengo. Bosco Marengo rischiava di diventare il paese della mafia al Nord, ma grazie a Cascina Saetta e ai
ragazzi dei campi di Libera è diventata un simbolo del lavoro virtuoso del contrasto civile alle mafie.

Soddisfatti delle attività e della partecipazione i referenti locali di Libera, che per la prima volta quest’anno hanno deciso di portare a tre il numero dei campi, per rispondere alle numerose richieste di partecipazione provenienti da tutta Italia.
«È stata un’estate molto faticosa – ha dichiarato Andrea Vignoli, co-referente provinciale di Libera – ma altrettanto entusiasmante. Il campo di quest’anno è stato uno dei più grandi a livello
nazionale come numero di partecipanti, soprattutto grazie alla presenza dell’ostello del complesso monumentale di Santa Croce, recuperato grazie anche al lavoro di Libera e dei ragazzi dei campi nazionali. Purtroppo la convenzione con il Comune per la gestione dell’ostello sta per scadere, e al momento non sappiamo se il prossimo anno potremo ancora usufruire della struttura, che ci permette di accogliere i ragazzi in un luogo mozzafiato come il complesso monumentale di Santa Croce. Ci stiamo attivando nella ricerca di soluzioni alternative ma soprattutto ci stiamo confrontando con l’amministrazione comunale, che ringrazio per la disponibilità finora dimostrata, per cercare di poter utilizzare ancora in futuro l’ostello, anche in collaborazione con altre associazioni come è nello spirito fondante della nostra associazione. Una cosa è certa: in un modo o nell’altro, anche nei prossimi anni avremo i campi estivi a Bosco Marengo, perché chiudere questa esperienza rischierebbe di essere un grande regalo alle mafie». (In copertina i ragazzi del 3° campo, dal dal 10 al 16 agosto, davanti al
complesso monumentale di Santa Croce)

I ragazzi del 2° campo, dal 3 al 9 agosto
Cascina saetta 2

I ragazzi del primo campo, dal 27 luglio al 2 agosto
cascina saetta 3

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