6 Settembre 2025
11:56
“Non voglio più vivere” poi l’abbraccio dei Carabinieri: salvato sul ponte del Po
CASALE MONFERRATO – Un intervento rapido, decisivo, che ha spazzato via il dolore avvolto dalla notte. Ancora una volta i Carabinieri hanno agito con tempestività e, grazie anche alla sensibilità di un cittadino che ha lanciato l’allarme, sono riusciti a impedire un suicidio, proprio pochi istanti prima della fine.
È successo a Casale, sul ponte del Po dove un uomo aveva già lasciato a terra portafoglio, documenti e chiavi di casa. Una scena notata da un passante che ha composto il 112. Il centralino a quel punto ha subito avvertito la Gazzella più vicina che si è precipitata sul posto. Giunta sul posto i due Carabinieri sono scesi con cautela mentre l’uomo era in piedi sulla ringhiera, il corpo sporto pericolosamente nel vuoto, lo sguardo perso nel nulla, nelle acque del fiume sottostante.
L’uomo a quel punto ha notato i militari e con la voce carica di una sofferenza troppo grande da sopportare ha lanciato poche parole, quasi per giustificarsi: “Non voglio più vivere”. A quel punto i Carabinieri si sono avvicinati ancora, con prudenza, per evitare di perdere un uomo di 40 anni in preda alla disperazione. Cercando di parlare in modo conciliante ogni centimetro era una speranza in più così come un atroce rischio poi l’azione: i due angeli custodi in uniforme si sono lanciati sull’uomo e sono riusciti ad afferrarlo saldamente riportandolo sulla strada, al di qua del confine fra la vita e la morte. Dopo il silenzio, la paura e l’affanno di tutti, il 40enne ha spiegato il motivo della disperazione e svelato anche che quell’uomo era anche il padre di un bimbo piccolissimo. Una notte piena di buio alla fine si è illuminata. Un intervento che probabilmente ha cambiato la vita di tutti.