Tempo Libero - Casale Monferrato

La musica di Eleonora Bordonaro riporta in Monferrato il galloitalico, la lingua dalle radici piemontesi ancora viva in Sicilia

LU MONFERRATO – Una lingua nata oltre mille anni fa, parlata oggi da poco più di tremila persone e incomprensibile già a pochi chilometri di distanza. Il galloitalico parlato a San Fratello  supera i confini del comune in provincia di Messina grazie a un progetto musicale unico al mondo. Questo martedì 9 settembre, in piazza Papa Giovanni XXIII a Lu, nell’ambito del festival PeM! Parole e Musica in Monferrato, la cantautrice siciliana Eleonora Bordonaro presenterà “Roda” (Finisterre/Just Entertainment), il primo album interamente cantato in galloitalico.

Eleonora Bordonaro, originaria di Paternò (Catania), è la voce di colonne sonore di film come Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek e Romanzo criminale di Stefano Sollima. Nel marzo 2023 si è esibita al Quirinale per la Giornata Internazionale della Donna alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che l’ha anche nominata Cavaliere al merito della Repubblica. Il percorso che ha portato alla nascita di “Roda”, ha raccontato,  è iniziato 15 anni fa, quando la cantautrice si è imbattuta nell’antica lingua durante le sue ricerche sulla poesia popolare siciliana. “Sono stata folgorata – racconta –  da un minuscolo frammento in galloitalico trovato su un libro. A due ore da casa mia parlavano in un modo che non avevo mai sentito. Da lì è iniziato un viaggio che non ho più interrotto”.

Quel viaggio l’ha portata a San Fratello, borgo dei Nebrodi che guarda il mare delle Eolie. Isolato e resiliente, ha custodito una parlata medievale nata con l’arrivo di coloni dal Piemonte, dalla Lombardia e dalla Liguria al tempo della regina normanna Adelasia del Vasto. Quella lingua è sopravvissuta ai secoli, alle omologazioni ed è rimasta intatta, viva e quotidiana: “A San Fratello la parlano tutti, persino i bambini”.

L’album è un intreccio sonoro che mescola elettronica, strumenti tradizionali siciliani e le trombe dei Giudei, figure rituali della Pasqua sanfratellana. Mentre il mondo liturgico è immerso nel lutto, loro suonano, bevono e fanno festa, portando gioia come goliardi moderni. Il senso è profondo e racconta la fede degli abitanti di San Fratello: i Giudei festeggiano in anticipo la Resurrezione e le trombe non sono oltraggio, ma gioia e annuncio di vita nuova.

Attorno ai frammenti sonori che vengono suonati durante la settimana di Pasqua è stato costruito l’universo musicale del disco “Roda”, che racconta espressioni diverse di “un’unica comunità  democratica, che suona in cerchio come una orchestra senza direttore“. I Giudei sono “soldati che portano fiori e una tromba nella giubba e un pendaglio fatto o di catene o di monete”.

I nove brani inediti sono altrettanti capitoli del racconto della vita a San Fratello che Bordonaro ha visto, vissuto o ascoltato dagli abitanti del borgo messinese. “Culaur sgargient” racconta con musiche e parole i costumi dei Giudei, confezionati dalle donne della famiglia con cura minuziosa, e ne “La Disgrazziera rivive la preghiera collettiva recitata nel 2010 per fermare la pioggia che minacciava altre pericolose frane a San Fratello.

Il titolo dell’album, “Roda“, significa invece “lei” e rimanda ad Adelasia del Vasto, la donna che nel Medioevo favorì l’arrivo dei coloni norditaliani in Sicilia, generando una nuova lingua e una nuova cultura. “Lei ha cambiato il destino di queste popolazioni – spiega la cantautrice –  e oggi il suo nome diventa simbolo di un percorso che resiste al tempo“.

Per l’album “Roda” Eleonora Bordonaro ha dovuto tradurre in musica l’antica cultura di San Fratello. Il galloitalico non aveva canzoni, ha spiegato la cantautrice: “Io le ho scritte in siciliano e poi, con l’aiuto degli abitanti, le abbiamo tradotte insieme, tra i bar e le strade del paese. Ognuno ha voluto contribuire, chiamando fratelli, cugini e nonne per trovare il termine giusto. L’album è così diventato un lavoro collettivo, che da sola non avrei mai potuto fare”. Per la trascrizione scritta è stato fondamentale il supporto di un linguista dell’Università di Catania, perché: “Tutti a San Fratello sanno parlare il galloitalico ma pochi lo sanno scrivere”. Il progetto, già raccontato nelle radio internazionali e persino al Quirinale, questa sera alle 21 arriva a Lu Monferrato, in un concerto che crea un abbraccio ideale tra le radici piemontesi della lingua e la sua vita in terra messinese.

(in copertina foto tratta dalla pagina Instagram di Eleonora Bordonaro)

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