Cronaca - Alessandria

Stop ai cellulari a scuola: ad Alessandria telefoni chiusi in armadietti e zaini

ALESSANDRIA – Il nuovo anno scolastico porta con sé una novità destinata a incidere sulla vita quotidiana degli studenti delle superiori. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, ha esteso il divieto di utilizzo dei cellulari alle scuole secondarie di secondo grado. L’obiettivo dichiarato è duplice: tutelare la salute dei ragazzi e migliorare la qualità dell’apprendimento.

La circolare ministeriale ha lasciato autonomia alle singole scuole sulle modalità di custodia dei dispositivi e ogni istituto ha così scelto la propria strada per “disconnettere” gli studenti durante le lezioni.

Dopo un confronto interno con i docenti, il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Alessandria ha optato per una “linea educativa”, affidando agli studenti la gestione dei loro telefonini. “Abbiamo pensato di dare la possibilità agli studenti di tenere i cellulari nei loro zaini – ha spiegato la dirigente Lorenza DagliaLa scuola ha già realizzato diversi progetti, anche sulla prevenzione del cyberbullismo, e crediamo di aver fornito ai ragazzi strumenti sufficienti per gestire in modo consapevole i loro dispositivi“.

I telefoni dovranno rimanere spenti per tutta la durata delle lezioni, intervalli compresi. In caso di trasgressione, il Liceo Scientifico di Alessandria ritirerà subito il cellulare, che potrà essere recuperato solo dai genitori, e farà scattare un ammonimento. Dal secondo episodio entreranno in vigore le sanzioni disciplinari: la condotta scenderà a 7, voto che allo Scientifico preclude la partecipazione alle gite, e recidive ulteriori porteranno a sospensioni, debiti formativi, fino alla bocciatura.

Al “Vinci-Nervi-Fermi-Migliara”, guidato dal dirigente Filippo Pelizza, è stata valutata anche l’ipotesi armadietti, ma i preventivi – tra i 3.600 e i 5.000 euro, più spese accessorie – hanno spinto la scuola a optare per l’autogestione da parte dei ragazzi. I cellulari resteranno spenti negli zaini degli studenti, con un sistema di vigilanza dei docenti e un regolamento di sanzioni “progressive” che il dirigente illustrerà ai ragazzi in base a un calendario di incontri che stanno predisponendo le vice-presidi Marica Barrera ed Elena Porcelli: “Voglio soprattutto far capire le ragioni di questi provvedimenti – ha aggiunto Pelizza – Non è salutare avere in una classe 25 o 30 cellulari accesi ogni giorno dell’anno scolastico. Spegnere i telefonini a scuola potrà inoltre aiutare i ragazzi a riscoprire l’importanza e il valore delle connessioni nella vita reale“.

Il Liceo “Umberto Eco” di Alessandria è stato precursore in tema “cellulari” e già lo scorso anno aveva modificato il regolamento scolastico: “Eravamo stati criticati, ma il Ministero ora ha fatto di più” ha commentato il dirigente Roberto Grenna. L’istituto non esclude l’acquisto di armadietti per la custodia dei cellulari ma “si è mosso tardi” per averli già all’inizio del nuovo scolastico. Al momento “sono tutti esauriti“, ha spiegato il preside, e in attesa di nuove disponibilità, la scuola si affiderà alla sorveglianza dei docenti e al senso di responsabilità degli studenti. Grenna riconosce le difficoltà legate a un provvedimento che tocca un oggetto percepito dai ragazzi come “un’estensione della loro mano” ma è ottimista:Ci attendiamo un periodo di assestamento di un paio di mesi, poi le cose andranno secondo le indicazioni ministeriali”.

All’Istituto “Volta” di Alessandria gli armadietti per custodire i cellulari degli studenti sono già pronti e da oggi diventeranno parte integrante della vita scolastica. La scuola aveva già previsto di vietare i telefoni alle prime di quest’anno, ha spiegato la dirigente, Maria Elena Dealessi. La circolare del Ministero ha poi obbligato a rimettere mano al regolamento d’istituto ed estendere il divieto fino alle quinte. Il “Volta” ha quindi deciso di acquistare gli armadietti: “È una sorta di valigetta, che si può quindi portare da una parte all’altra dell’istituto se i ragazzi devono spostarsi in un palestra o nei laboratori. Agli studenti viene assegnato un numero e, in base a quello, ripongono il loro telefono nell’armadietto che viene chiuso dal docente”. Forse non sarà semplice gestire la restituzione dei cellulari in caso di ingressi posticipati o uscite anticipate ma per la presidente Dealessi “valeva la pena provare“: “Questa è un’opportunità unica per concentrare l’attenzione dei ragazzi sulle lezioni e sui compagni, guidandoli verso un uso più consapevole della tecnologia”.

Anche gli altri presidi intervistati da Radio Gold condividono lo spirito della circolare ministeriale: “Non è con i divieti che si educa, e su questo siamo tutti d’accordo – ha sottolineto il dirigente  Grenna – Bisogna però ragionare sulla ratio della norma: è un tentativo di disconnessione di chi è perennemente connesso. La disconnessione deve diventare un dovere, perché i cellulari sono deleteri, per i ragazzi ma anche per gli adulti”. Sulla stessa linea la dirigente Daglia: “Ci auguriamo che gli studenti e le loro famiglie comprendano il significato di questa azione che le scuole devono mettere in atto, sia perché chiesto dal Ministero, sia perché è necessario gestire insieme le conseguenze dell’utilizzo dei cellulari da parte dei ragazzi“.

(in copertina foto tratta dal sito Unsplash)

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