11 Settembre 2025
05:15
Annata agraria, allarme Cia: qualità buona ma prezzi penalizzano produttori e consumatori
ALESSANDRIA/ASTI – Un’annata agraria segnata da luci e ombre. Se da un lato la qualità delle produzioni agricole si conferma buona nonostante le difficoltà climatiche e fitosanitarie, dall’altro sono i prezzi non remunerativi a destare forte preoccupazione. A lanciare l’allarme è Cia Alessandria-Asti, che traccia un quadro difficile per gli imprenditori associati: costi di produzione in costante aumento, rese ridotte per alcune colture e un mercato che non riconosce il valore del lavoro agricolo.
Secondo l’associazione, il rischio è serio: “La tenuta economica delle aziende è compromessa – spiegano – e a pagarne le conseguenze sono anche i consumatori, penalizzati da un sistema squilibrato che non premia né chi produce né chi acquista”. L’Istat conferma che a luglio 2025 i prezzi al consumo dei beni alimentari sono cresciuti del 30% rispetto al 2019, senza che al settore primario sia arrivato un corrispondente adeguamento dei corrispettivi.
Nel dettaglio, la produzione cerealicola resta qualitativamente nella norma, ma la nocciola registra un calo rilevante: il clima anomalo di luglio ha causato una forte cascola e molti gusci vuoti alla raccolta. La vendemmia si presenta di buona qualità, ma il mercato di alcuni vitigni è in crisi, mettendo a rischio la redditività dei vignaioli. Particolarmente delicata la situazione del riso, dove Cia denuncia fenomeni speculativi e invita i produttori a non svendere il risone.
Sul fronte dei costi, restano in crescita le voci legate a gasolio agricolo, concimi e prodotti fitosanitari. Un quadro che rischia di mettere in ginocchio il comparto, aumentando il divario tra il primo e l’ultimo anello della catena: produttori e consumatori.
“Occorre un sistema più equo – conclude Cia Alessandria-Asti – che sappia garantire sostenibilità economica agli agricoltori e al tempo stesso tutelare chi acquista, evitando rincari ingiustificati e squilibri di mercato”.