25 Settembre 2025
05:00
Impianto Aulara, Locci (FdI): “Documenti e bilanci smentiscono l’Ad di Amag”
ALESSANDRIA – Nuovo capitolo nella vicenda dell’impianto a biomassa di Regione Aulara. Il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale ad Alessandria, Emanuele Locci, risponde all’Amministratore delegato di AMAG, Emanuele Rava, citando documenti, bilanci e perizie che, secondo Locci, smentirebbero le parole dell’Ad società.
“Non accetto che si parli di strumentalizzazione politica – ha dichiarato il consigliere alessandrino di Fratelli d’Italia – I fatti dicono che l’impianto di Aulara è stato un fallimento tecnico, gestionale ed economico, costato alla collettività oltre un milione di euro e oggi ridotto a un relitto daneggiato e privo di componenti fondamentali“.
Al centro delle accuse c’è il ruolo dell’attuale AD di AMAG nel progetto. “Già Amministratore unico di Amag Reti Gas dal 2016 al 2019 – ricostruice Locci – nel 2020, attraverso la sua società C.S.ING, Rava presenta lo studio di fattibilità ad Amag Reti Gas che già prevede un gassificatore da 200 kW ad Aulara, completo di pretrattamento in loco e con un capitolo di spesa da 1,18 milioni di euro per un “SyngaSmart 200”. Nel marzo 2022 è lo stesso Rava a firmare la relazione tecnica preliminare che individua nella tecnologia RESET – SyngaSmart® la soluzione da adottare. Pochi mesi dopo, AMAG Reti Gas affida proprio a RESET la fornitura dell’impianto. Dall’ottobre 2022 al dicembre 2023 Rava è stato nuovamente Amministratore Unico di AMAG Reti Gas e dal maggio 2023 è Amministratore Delegato della capogruppo AMAG, socio unico di Reti Gas. Ma non solo: ha assunto anche il ruolo di Responsabile Unico del Procedimento (RUP) dell’impianto Aulara, ruolo che ricopre tutt’ora. Questo significa che la stessa persona che ha presentato, promosso e proposto la tecnologia è stata anche quella chiamata a vigilare sulla correttezza e sulla regolarità dell’intero procedimento. È il classico caso in cui si è stati giudice e parte nello stesso affare, con un conflitto d’interessi evidente e sostanziale”.
Locci, nella nota, cita poi le perizie UTRES: “Sono costate alla collettività circa 80.000 euro e hanno accertato con chiarezza una serie di gravi criticità: l’assenza del cogeneratore da 200 kW, indispensabile per produrre energia; un documento di trasporto del 27 novembre 2023 che al sopralluogo risultava privo di tre macchinari su quattro, con firma non riconducibile al soggetto responsabile; l’uso in inaugurazione di un generatore non conforme e non collegato stabilmente al gassificatore; furti e danneggiamenti documentati, con oltre 200 kg di rame asportati; la localizzazione dell’impianto in zona di rispetto dei pozzi idropotabili, che rendeva “non proponibile” qualsiasi pretrattamento in sito, come invece previsto nei progetti originari. Il Bilancio 2024 di AMAG Reti Gas, approvato dallo stesso Rava come rappresentante dell’azionista unico AMAG spa, recepisce tutto questo: una svalutazione da 1.024.000 euro per l’impianto, un fondo rischi da 450.000 euro per i moduli mancanti e altri 472.000 euro per ilrischio legato al credito d’imposta 4.0. Non si tratta di valutazioni politiche, ma di numeri scritti nero su bianco in un bilancio approvato e certificato dai revisori“.
“Il valore residuo del gassificatore – calcola Locci – è stimato oggi tra i 90 e i 225mila euro, a fronte di oltre 1,1 milioni spesi. È la prova di un investimento fallimentare“.
Il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale ad Alessandria ha depositato in Comitato di Controllo una relazione con la richiesta di pubblicare integralmente gli atti, verificare i conflitti di interesse, mettere in sicurezza il sito e trasmettere i documenti alla Corte dei conti. Infine, l’affondo sul premio da 100mila euro riconosciuto all’AD: “Incomprensibile – afferma – in una fase in cui il gruppo registra perdite e svalutazioni. Ora la scelta è nelle mani del sindaco Abonante e della maggioranza”.