29 Settembre 2025
17:36
Luci e torce per Gaza davanti all’ospedale: il flash mob della Fp Cgil
ALESSANDRIA – Anche ad Alessandria la Funzione pubblica Cgil ha raccolto l’invito a organizzare davanti agli ospedali un flash mob “Luci sulla Palestina” per ricordare i 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza dall’inizio del conflitto e accendere un faro sulla crisi umanitaria che ha devastato il sistema sanitario della Striscia. Il flash mob si terrà alle 21 del 2 ottobre 2025, e intende coinvolgere anche i cittadini, chiamati a prendere parte alla mobilitazione con torce o lumini. L’iniziativa nasce dalla volontà di dare un segnale di solidarietà tra chi cura e chi è stato colpito. “Il sistema sanitario di Gaza è al collasso, molti ospedali sono stati distrutti o resi inoperativi, e perfino Medici Senza Frontiere ha dovuto lasciare la Striscia, lasciando scoperte aree cruciali dell’assistenza. Avremmo voluto organizzarlo in ogni presidio ospedaliero ma abbiamo scelto una sede che potesse raggrupparli tutti e la scelta è ricaduta sul Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliero Universitario del capoluogo“. L’iniziativa è stata pensata come un momento di raccoglimento: niente comizi, niente cortei, niente bandiere, ma un rito collettivo per dare visibilità a chi ha perso la vita mentre curava i feriti. “Il 2 ottobre alle 21 invitiamo operatori sanitari, cittadini a partecipare all’iniziativa con una luce che può essere una torcia, un lumino, che vuole anche essere il segno di una presa di posizione del mondo della salute, di chi riceve le cure dove attraverso questo gesto si vuole ribadire il diritto universale a ricevere cure e a fornirle in sicurezza, anche in contesti di guerra e quando le torce si accenderanno, dalle grandi città ai piccoli centri, l’Italia ospedaliera renderà omaggio a chi ha pagato con la vita la propria missione di salvare vite altrui. Sicuramente accendere una luce “non risolve la crisi, ma serve a dire che siamo qui, che sappiamo e che non distogliamo lo sguardo”; i conflitti colpiscono anche chi cura, e la loro memoria non deve essere cancellata”.
L’evento del 2 ottobre vuole ricordare che in quella crisi sono stati colpiti non solo i civili ma anche chi era in prima linea per salvarli. “Questa non è una manifestazione di parte, ma un appello a proteggere chi cura, in ogni angolo del mondo”.