Autore Redazione
mercoledì
1 Ottobre 2025
05:00
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Politica - Tortona

Il 3 ottobre sciopero generale del sindacato S.I. Cobas e picchetto a Tortona contro “la logistica di guerra”

Il 3 ottobre sciopero generale del sindacato S.I. Cobas e picchetto a Tortona contro “la logistica di guerra”

TORTONA – Dopo le piazze del 22 settembre, che hanno lanciato un messaggio di mobilitazione “a oltranza” contro il genocidio a Gaza e contro le politiche imperialiste e colonialiste internazionali, il sindacato S.I. Cobas rilancia la protesta con una nuova giornata di sciopero generale nazionale. Lo stop sarà venerdì 3 ottobre, con manifestazioni e iniziative in vari settori pubblici e privati.

Uno dei momenti centrali sarà il picchetto al polo logistico di Tortona, in località San Guglielmo, a partire dalle 7 del mattino. L’area è indicata dagli organizzatori come un nodo strategico della logistica, retroporto naturale di Genova e crocevia di decine di magazzini e aziende da cui transitano merci anche dirette in Israele.

Per S.I. Cobas la mobilitazione mira a colpire i “gangli vitali” dell’economia di guerra: porti, poli logistici e industria bellica, considerati indispensabili al rifornimento di armi, equipaggiamenti e forniture. “La guerra e il genocidio – sottolineano in una nota – iniziano da qui e sono sostenuti dai padroni e dai governi, in primis quello italiano”.

Il comunicato lega lo sciopero “anche al peggioramento delle condizioni sociali e lavorative: salari fermi, contratti non rinnovati, tagli ai servizi e una crescente compressione degli spazi di agibilità sindacale a causa dei decreti sicurezza”.A chi quotidianamente subisce sfruttamento e sacrifici – si legge – si nega anche la possibilità di aumenti salariali e servizi universali, mentre si finanziano guerre e apparati repressivi”.

Dopo i blocchi al porto di Genova, la scelta di puntare su Tortona viene descritta come un passo ulteriore: un territorio in cui molti lavoratori e lavoratrici della logistica, già impegnati in vertenze per salario e dignità, intendono ora dire no al silenzio e alla complicità con la “macchina di sfruttamento, morte e guerra”.

Il sindacato chiama quindi a raccolta lavoratori, studenti, precari e cittadini solidali per una giornata di lotta che, nelle intenzioni, vuole essere non solo simbolica ma “reale e incisiva”: fermare almeno per un giorno il funzionamento del polo logistico tortonese.

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