Cronaca - Alessandria

Rissa sul campo del Castellazzo under18, Curino: “Condanno la violenza ma anche la mistificazione”

CASTELLAZZO BORMIDA – A distanza di giorni dalla rissa avvenuta tra Castellazzo e Rapid Torino, nel campionato Allievi fascia B, il presidente dei biancoverdi, Cosimo Curino, ha ricostruito l’accaduto e respinto le ricostruzioni dei dirigenti della formazione torinese, condannando la ritenuta mistificazione di quanto avvenuto dopo lo scontro. 

Il presidente ha riconosciuto l’errore del suo giocatore, protagonista del pugno rifilato a un avversario dopo “una provocazione verbale da parte di un giocatore avversario“. Condanno senza alcuna esitazione questo gesto. È un comportamento grave, inaccettabile, e non rappresenta né i valori né l’identità dell’USD Castellazzo Calcio. Nessuna provocazione può mai giustificare la violenza. Da quell’episodio, purtroppo, la situazione è degenerata rapidamente, trasformandosi in una rissa generale che ha coinvolto giocatori, dirigenti e panchine di entrambe le squadre. L’arbitro ha sospeso definitivamente la partita e richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e del personale sanitario“. Curino ha spiegato che “anche sugli spalti la tensione è salita: alcuni tifosi del Rapid Torino e del Castellazzo hanno iniziato a spingersi e discutere, e una seconda rissa si stava per innescare tra il pubblico. In quel momento, mi sono posizionato fisicamente all’ingresso del campo, insieme al vicepresidente e ad altri dirigenti, per evitare che le due risse – quella in campo e quella in tribuna – si unissero, creando una situazione ancor più pericolosa. Nonostante il caos e i momenti di forte tensione, siamo rimasti in prima linea per riportare la calma. Sul posto sono arrivate le ambulanze e le forze dell’ordine. Purtroppo, tre giocatori del Rapid Torino sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure. Quando la situazione si è stabilizzata, mi sono recato personalmente per chiedere scusa all’allenatore, ai dirigenti presenti e al direttore di gara. È stato un gesto di rispetto e responsabilità che considero doveroso, perché la violenza non deve far parte del nostro sport“.

Proprio l’atteggiamento dei dirigenti del Castellazzo, ha puntualizzato Curino, ha impedito conseguenze più gravi e per questo ha respinto le dichiarazioni rilasciate successivamente dai dirigenti del Rapid Torino, e in particolare dal loro presidente “che non era nemmeno presente alla partita“. Il vicepresidente del Rapid ha sostenuto che sul campo “non c’era nessuno del Castellazzo” e nessuno si sarebbe scusato per quanto accaduto. “Queste affermazioni – ha tuonato Curino – sono completamente false e offensive. Io stesso, insieme al vicepresidente e ad altri dirigenti, ero sul posto dall’inizio alla fine, intervenendo in prima persona per contenere il caos, garantire la sicurezza e mantenere il controllo della situazione. È inaccettabile che si diffondano ricostruzioni lontane dalla realtà, che mirano soltanto a screditare la nostra società e a trasformare un momento di disordine collettivo in un’accusa unilaterale. Ribadisco con forza che l’USD Castellazzo Calcio non intende sottrarsi alle proprie responsabilità, ma non accetterà mai che la verità venga manipolata per convenienza. Chi era presente sa bene che le tensioni sono state reciproche e che la rissa è nata da un insieme di provocazioni e reazioni su entrambi i fronti”.

Curino non si è sottratto alle responsabilità relative ai tesserati del Castellazzo. La società tuttavia “ha già provveduto ad allontanare gli autori della rissa e avviato una riflessione interna per valutare eventuali provvedimenti disciplinari e per rafforzare il percorso educativo dei giocatori. Il Castellazzo ha una lunga storia di rispetto, serietà e sportività, e continuerà a difendere questi valori anche nei momenti più difficili. Condanno ogni forma di violenza, ma condanno anche la disinformazione e la mancanza di onestà intellettuale da parte di chi, senza essere presente, si permette di giudicare e diffondere versioni distorte dei fatti. Il mio dovere, come presidente, è quello di dire la verità, tutelare la mia società e i miei uomini, e farlo con la trasparenza e la dignità che da sempre ci contraddistinguono. Concludo ribadendo un concetto semplice: il calcio deve unire, non dividere. Anche da una brutta pagina come questa, il Castellazzo saprà ripartire, più forte e più consapevole dei propri valori“.

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