Autore Redazione
lunedì
3 Novembre 2025
17:49
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Cronaca - Alessandria

Partita sospesa per minacce di morte e un’altra con colpi proibiti: il calcio minore è una polveriera

Partita sospesa per minacce di morte e un’altra con colpi proibiti: il calcio minore è una polveriera

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Botte e minacce di morte. Tutto questo appena sette giorni dopo un altro caso analogo, avvenuto a Castellazzo. I campi da calcio delle categorie minori hanno registrato nuovi casi preoccupanti. Gli ultimi episodi arrivano ancora una volta dalle formazioni giovanili. Sabato, nella gara tra Cassine e Valenzana Under 18, la partita è terminata con 5 minuti d’anticipo dopo che l’arbitro, lo stesso che aveva diretto la partita finita male tra Castellazzo e Rapid Torino, si è sentito minacciato da un giocatore del Cassine. La dinamica non è del tutto chiara e sarà il referto del direttore di gara a spiegare l’accaduto ma tutto però sarebbe nato dall’espulsione per somma di ammonizioni del portiere della formazione acquese. La decisione ha acceso gli animi, senza tuttavia particolari escandescenze, con l’arbitro però spaventato dalle minacce che sarebbero state proferite da un giocatore in campo tanto da indurlo a interrompere l’incontro chiedendo anche l’intervento dei Carabinieri. Il suo referto dovrà chiarire esattamente cosa è accaduto.

Domenica altre scene poco edificanti nella partita tra SiCi Vado Valenza e Castelnovese Under 21 con la partita del campionato di Terza Categoria che nei minuti finali ha mostrato altri colpi proibiti e l’intervento di allenatori e dirigenti per calmare gli animi e riportare tranquillità. Immagini che hanno suscitato la delusione del presidente, don Santiago, presidente della formazione di Valenza che in un primo momento ha pensato addirittura di ritirare la squadra, come spiegato dal direttore sportivo Pasquale Bartolomeo. Proprio lui ha condannato il gesto dei suoi, sottolineando che “la società ha già deciso di fermare gli allenamenti di tre giocatori fino a gennaio con l’intenzione però, questa sera, dopo la riunione, di allontanarli definitivamente dal gruppo“. La decisione è figlia di un “codice etico” che la squadra si è data a inizio campionato, “proprio per evitare episodi spiacevoli e poco adatti a una squadra che porta sul petto il simbolo della chiesa“. Intanto Pasquale però non nasconde la delusione per l’accaduto e per “fenomeni preoccupanti sempre più frequenti nei campi di calcio dei giovani.Ormai molti ragazzi hanno la vita facile e spesso si sfogano sul campo – continua Bartolomeo, turbato dall’atteggiamento dei genitori sugli spalti e ora anche da quanto avviene sui prati verdi”. Il direttore sportivo ha “comunque riconosciuto la colpa dei suoi“, riconoscendo l’errore invitando al contempo la federazione “a prendere provvedimenti per cambiare una situazione che rischia di sfuggire di mano. Servono politiche diverse e anche scelte diverse sulle direzioni di gara per governare meglio quanto avviene sul campo perché “.

Foto di Jonathan Greenaway su Unsplash

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