11 Novembre 2025
12:22
Sindacati al sindaco sul caso querela: “Il sindaco non la ritiri per farci un favore, non temiamo la giustizia”
ALESSANDRIA – Non si placa, anzi, la polemica sulla querela dopo il caso Amag Mobilità. Dopo il centrodestra, combattivo e arrembante nell’attacco al sindaco per il suo scontro con sindacati e assessora al lavoro della Regione Piemonte, ora sono i segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti le repliche decisamente avvelenate. “Rifiutiamo fermamente l’accusa di essere ipocriti o in malafede – spiegano i segretari. Se il tono è questo e il Sindaco ritiene suo dovere fare emergere la verità attraverso le vie legali, lo invitiamo formalmente a non ritirare la querela. Abbiamo piena fiducia nella magistratura e desideriamo che la verità sia pienamente accertata. Ribadiamo quanto abbiamo sempre sostenuto: condanniamo l’atto della querela, un’azione senza alcun precedente. Invece di fornire risposte ai quesiti che da mesi ponevamo all’Amministrazione comunale, si è preferito ricorrere a un’azione legale, mettendo la questione “in caciara” e distogliendo l’attenzione dai problemi di merito”. “Sosteniamo con fermezza che le clausole sociali contenute nei due bandi in oggetto sono per noi inaccettabili. Il tavolo regionale era un tavolo istituzionale di crisi, dove la partecipazione è prassi normale inerente alle procedure della Legge 223/91, e la sua lettura non può essere strumentale o politica, a meno che non si vogliano eludere le risposte nel merito. Non abbiamo mistificato nulla: i 36 esuberi sono stati dichiarati da Amag Mobilità, non dalle organizzazioni sindacali, che peraltro li hanno sempre ritenuti spropositati in tutti i tavoli di concertazione. A dimostrazione di ciò, 8/9 degli autisti dell’appalto scuolabus , abbiamo fatto in modo e maniera che siano stati riassorbiti dalla stessa azienda, mentre altri 8 sono stati ricollocati nel Gruppo Amag Holding grazie alla mediazione della Prefettura. Se per il Sindaco la tutela dei lavoratori c’è stata, ci spieghi in che modo. I lavoratori coinvolti nell’appalto degli scuolabus sono passati da un orario di 39 ore a 30 ore, e da un contratto a tempo indeterminato a tempo determinato senza alcun passaggio diretto. Si sono dovuti licenziare e farsi riassumere, perdendo così la tutela dell’articolo 18, che lui stesso aveva pubblicamente sostenuto e difeso alcuni mesi fa. Altri lavoratori si sono trovati trasferiti a Lodi. Infine, la prova di non aver mai confermato gli esuberi è la nostra mancata firma sul verbale di chiusura della procedura nel quale ci veniva richiesto di certificare tali esuberi. Non abbiamo mai dichiarato di essere contrari all’efficientamento del servizio, ma esso non può avvenire a discapito dei lavoratori. Questo abbiamo sempre sostenuto e continueremo a sostenere”. “Oggi ascoltiamo le Sue dichiarazioni in alcune trasmissioni televisive , nelle quali afferma che la querela è dovuta per tutelare la Sua incolumità e quella dei suoi collaboratori. Sottolineiamo che nella lettera che ha generato l’azione legale non vi erano né toni minacciosi né offensivi, ma solo quesiti inerenti alle clausole sociali dei bandi, per i quali attendevamo una Sua risposta.
Glielo ripetiamo: se si è sentito in pericolo a causa della nostra lettera, è giusto che non ritiri la querela. Se invece intende farlo per “farci un favore” a discapito della verità, sappia che noi non abbiamo bisogno di favori, e non temiamo la giustizia, tanto meno la verità, ma solo di tutele migliori per i lavoratori, quelle tutele che sono mancate nei due bandi”. I SINDACATI: “NESSUNA MISTIFICAZIONE”
“IL SINDACO NON RITIRI LA QUERELA PER ‘FARCI UN FAVORE’, NON ABBIAMO BISOGONO DI FAVORI”