Autore Redazione
domenica
16 Novembre 2025
16:34
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Cronaca - Alessandria - Pavia

La Treccani approva il neologismo “infobulimia”: ne soffriamo quasi tutti

La Treccani approva il neologismo “infobulimia”: ne soffriamo quasi tutti

RADIO GOLD – L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha registrato tra i neologismi della lingua italiana infobulimia, definito come la circolazione di una quantità sovrabbondante di informazioni che produce un sovraccarico cognitivo in chi le cerca e vi accede, con effetti di confusione e frustrazionee ormai diffuso nell’uso comune.

Il termine, consultabile sul portale treccani.it, descrive un fenomeno sempre più rilevante nell’ecosistema comunicativo attuale, caratterizzato da flussi informativi continui e pervasivi che, anziché agevolare la comprensione, alimentano una fame inesauribile di informazioni che si traduce spesso in difficoltà di discernimento, disorientamento e sovraccarico mentale.

Infobulimia richiama l’espressione inglese information overload, coniata nel 1964 dal politologo Bertram Myron Gross per indicare a situation in which you receive too much information at one time and cannot think about it in a clear way(Cambridge English Dictionary online), e il corrispettivo italiano sovraccarico cognitivo.

Le attestazioni d’uso degli ultimi vent’anni mostrano l’applicazione del termine in diversi contesti: da quello legato alle psicopatologie associate alla dipendenza da connessione, dove viene impiegato per descrivere una ricerca compulsiva di informazioni; all’ambito mediatico, per indicare – come evidenziato da Leonardo Mala su Repubblica.it (3 aprile 2009) – “la massa di notizie che il sistema dei media ingerisce a ciclo continuo e che immediatamente rigetta senza elaborazione”. Più recentemente, il termine è usato anche in riferimento alle pratiche di ricerca online, che si traducono spesso in un dispendio di tempo, energie e frustrazione, come osservato da R. Guelfi e F. Saviano (goWare, 2024).

La registrazione di questo neologismo e il suo crescente utilizzo riflettono la necessità di selezionare, interpretare e valutare criticamente le informazioni in un contesto dominato dall’abbondanza e dall’immediatezza. Un’esigenza che Papa Francesco aveva già richiamato a inizio anno, in occasione del Giubileo della Comunicazione, quando, con la premessa “volevo soltanto dire una parola” segnalava l’urgenza di contrastare la bulimia informativa attraverso essenzialità, credibilità e autenticità, principi che delineano la responsabilità di chi comunica.

Foto di Felicia Montenegro su Unsplash

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