Autore Redazione
giovedì
20 Novembre 2025
10:14
Condividi
Cronaca - Alessandria

“Se va tutto bene mettete Marracash”. Serena, 17 anni, salvata dopo la scoperta di una sindrome rara

“Se va tutto bene mettete Marracash”. Serena, 17 anni, salvata dopo la scoperta di una sindrome rara

ALESSANDRIA – Serena alla fine l’ha sentita la canzone di Marracash, ed è stato il suono più bello del mondo. La giovane 17enne infatti si era presentata al pronto soccorso di Alessandria per un dolore al petto e il lavoro esemplare dell’equipe medica alessandrina ha permesso prima di scoprire una rara patologia e poi di attivare immediatamente e con urgenza una operazione durata 10 ore finita con la promessa mantenuta una volta uscita dalla sala operatoria: Serena, se tutto fosse andato bene, voleva essere svegliata con la canzone del suo artista preferito, Marracash.

Serena dopo l’accesso al Pronto Soccorso dell’Infantile di Alessandria è stata accolta dalla struttura diretta da Enrico Felici e presa in carico dalla Cardiologia Pediatrica, dove le dottoresse Silvia Magrassi e Francesca Cairello hanno rapidamente compreso che si trattava di un quadro più complesso.

Attraverso un percorso diagnostico tempestivo, è emersa una patologia congenita rara, fino ad allora sconosciuta alla famiglia: la sindrome di Loeys-Dietz, una malattia genetica del tessuto connettivo descritta per la prima volta nel 2005. Ad aggravare il quadro il fatto che per Serena, la sindrome si è manifestata in modo particolarmente anomalo, con un grave scompenso cardiaco, un coinvolgimento diffuso delle valvole di sinistra del cuore, anomalie dell’aorta toracica e calcificazioni valvolari massive, inusuali per l’età. Un quadro clinico così raro ha richiesto il coinvolgimento del Centro di Genetica dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, dove la professoressa Silvia Deaglio ha confermato la diagnosi.

Di fronte all’urgenza clinica, è stato pianificato e realizzato un intervento cardiochirurgico complesso, durato oltre dieci ore, eseguito all’Ospedale di Alessandria da Andrea Audo, Direttore della Cardiochirurgia, con il dottore Corrado Cavozza e il chirurgo pediatrico Filippo Incerti.

«L’intervento – spiega il direttore Audoha permesso di ricostruire l’aorta toracica aneurismatica, sostituire le valvole aortica e mitrale e riposizionare correttamente le coronarie: operazione che per la sua complessità e rarità nell’ambito della patologia di Loeys-Dietz non è ancora descritto nella letteratura scientifica».

La buona riuscita è stata possibile grazie a un’equipe multidisciplinare altamente specializzata e alla forte integrazione tra clinica e ricerca, coordinata dal DAIRI – Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione. L’intera procedura, infatti, ha coinvolto tredici professionisti in sala operatoria e si è svolta in stretta sinergia con l’equipe di Cardioanestesia e Anestesia e Rianimazione cardio-toraco-vascolare, con le dottoresse Chiara Ottria e Giulia Maj, e con la Chirurgia Pediatrica, diretta da Alessio Pini Prato. Importante anche il contributo della Psicologia, con la Responsabile Rossella Sterpone, che ha seguito Serena nel percorso di preparazione all’intervento e nel decorso post-operatorio.

Dopo alcuni giorni di degenza in Terapia Intensiva Cardiochirurgica, Serena è stata dimessa in buone condizioni ed è ora seguita con regolarità dalla Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile.

«Fondamentale, in questa storia, è stata la collaborazione tra le equipe dell’Ospedale Infantile e del Presidio Civile – afferma Valter Alpe, Direttore Generale dell’AOU AL – che hanno lavorato in perfetta sinergia con un unico obiettivo: garantire a Serena il miglior percorso possibile, sia sul piano clinico sia su quello umano. La complessità del caso ha messo in luce l’eccellenza della Cardiochirurgia, della Cardiologia Pediatrica e di tutte le specialità coinvolte. In un ambito così delicato come quello delle malattie rare, dove l’expertise è spesso limitata, il nostro ospedale ha saputo offrire risposte concrete e tempestive, a testimonianza della qualità dei nostri professionisti. A loro va il mio più sentito ringraziamento per la dedizione, l’impegno e l’umanità con cui ogni giorno si prendono cura dei pazienti».

«Una storia che racconta non solo la complessità e la rarità della diagnosi – sottolinea Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte -, ma soprattutto l’efficacia di un approccio multidisciplinare, in cui competenze diverse si sono integrate in modo rapido e sinergico per prendersi cura della persona, nella sua interezza. Un intervento che sottolinea ancora una volta come l’AOU di Alessandria sia a pieno titolo un’azienda pronta a diventare il primo IRCCS pubblico del Piemonte e di farlo proprio sul tema della Cardiologia e Pneumologia. Un plauso quindi a tutti i professionisti coinvolti e un abbraccio speciale a Serena».

Condividi