20 Novembre 2025
14:40
Acciaierie d’Italia, l’appello delle Diocesi di Genova e Tortona: “Serve un ripensamento, a rischio migliaia di famiglie”
NOVI LIGURE – Le Diocesi di Genova e Tortona esprimono forte preoccupazione per la situazione di Acciaierie d’Italia, dopo l’ipotesi, comunicata dal Governo ai sindacati lo scorso 18 novembre, di fermare la produzione negli stabilimenti del Nord. Una prospettiva che, secondo l’Arcivescovo di Genova, Mons. Marco Tasca, e il Vescovo di Tortona, Mons. Guido Marini “pregiudica il futuro e non sembra avere una logica industriale”.
Il loro appello parte dalle parole pronunciate da Papa Leone XIV durante l’udienza dell’8 novembre, in occasione del Giubileo del mondo del lavoro: il lavoro – ha ricordato il Pontefice – deve essere “fonte di speranza e di vita”, capace di garantire dignità e stabilità, soprattutto ai giovani. Una visione che stride con la prospettiva di un nuovo stop produttivo per gli impianti ex Ilva.
I Vescovi Marco Tasca e Guido Marini richiamano anche quanto affermato nel loro precedente comunicato, datato 7 luglio 2025: non esistono motivazioni reali per un depotenziamento dei siti del Nord, né per prolungare l’incertezza che grava da tempo sui lavoratori. Gli impianti, sottolineano, restano competitivi e le produzioni – apprezzate per qualità – continuano ad avere mercato.
Il rischio, evidenziano le Diocesi, è che la chiusura comporti gravi ricadute sociali: “Le migliaia di famiglie su cui questa decisione avrà impatto richiedono la nostra attenzione”. A ciò si aggiungerebbero conseguenze economiche e reputazionali, legate all’inevitabile mancato rispetto dei contratti in essere, che potrebbe compromettere le possibilità future di vendita dell’azienda.
Da qui la richiesta, ferma e chiara, rivolta al Governo: “Riteniamo necessario un ripensamento e l’inserimento delle future decisioni in un contesto di piano industriale nazionale credibile”.
Un invito a rimettere al centro il lavoro, la dignità delle persone e la salvaguardia del tessuto industriale ed economico dei territori coinvolti.