Autore Redazione
sabato
22 Novembre 2025
10:27
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Cronaca - Alessandria

Aumento tariffe mensa scolastica ad Alessandria. Il Comitato Mensa: “Deciso senza preavviso né confronto”

Aumento tariffe mensa scolastica ad Alessandria. Il Comitato Mensa: “Deciso senza preavviso né confronto”

ALESSANDRIA – Il Comitato Mensa Cittadino di Alessandria alza la voce contro laumento delle tariffe della mensa scolastica a partire dal 1° gennaio 2026: “Ovvero ad anno scolastico già avviato”.  In un comunicato, il Comitato esprime “netta contrarietà” e “forte disappuntoper l’approvazione dell’aggiornamento della quota di compartecipazione al costo del servizio di refezione scolastica e contesta soprattutto il metodo con cui si è arrivati alla decisione: “Senza preavviso né confronto con le famiglie”.

La decisione – si legge nella nota – è stata comunicata alle famiglie immediatamente il giorno successivo all’invio, da parte del Comitato, di una formale richiesta di incontro all’ufficio di refezione scolastica e per conoscenza all’Assessore competente, richiesta che ad oggi è rimasta inascoltata”.

Il Comitato parla apertamente di “mancanza di trasparenza” e di “assenza di confronto” con con le rappresentanze dei genitori. Nella lettera inviata agli uffici comunali, il tema principale era la “richiesta chiarimenti aumento straordinario retta servizio mensa”. Oltre a voler discutere del nuovo progetto self-service e di una possibile variazione del menù, i genitori chiedevano spiegazioni su un possibile aumento che – sostengono – non era mai stato anticipato nei mesi scorsi, quando le famiglie avevano effettuato l’iscrizione o confermato l’adesione al servizio mensa.

L’Amministrazione Comunale – scrive ancora il Comitato Mensa Cittadino – anziché concedere un tavolo di confronto, ha proceduto unilateralmente con la comunicazione dell’aumento, dimostrando una scarsa volontà di dialogo con le famiglie direttamente interessate”.

Sul piano pratico, il Comitato contesta anche gli effetti concreti dell’incremento delle tariffe. La Giunta lo definisce “selettivo e graduato”, e quindi modulato in base alle condizioni economiche, ma i rappresentanti dei genitori ritengono che, nei fatti, l’aumento rischi di mettere molte famiglie in difficoltà sia economiche sia organizzative.

Il costo del servizio è un elemento fondamentale nella decisione di avvalersi o meno della mensa. Se l’incremento fosse stato reso noto all’atto dell’iscrizione (o della conferma), i genitori avrebbero potuto valutare per tempo e con piena consapevolezza la sostenibilità economica del servizio e, in caso contrario, organizzarsi con soluzioni alternative per i propri figli.
L’aumento straordinario e improvviso, applicato a gennaio 2026, altera la pianificazione economica annuale già definita dalle famiglie, vincolando di fatto tutti quei nuclei che, per mesi, hanno già usufruito del servizio basandosi sulle tariffe comunicate inizialmente.

Il Comitato chiede un passo indietro o quantomeno una pausa nell’applicazione del provvedimento, per riaprire una discussione che coinvolga le famiglie e le loro rappresentanze: “Non mettere le famiglie nella condizione di poter valutare il costo del servizio al momento dell’iscrizione è un grave atto di mancata trasparenza. Chiediamo che l’Amministrazione revochi o almeno sospenda l’applicazione di questo aumento e si apra immediatamente un tavolo di confronto costruttivo con il Comitato Mensa Cittadino”.

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