27 Novembre 2025
16:54
60 anni di “Giovani Imprenditori di Confindustria”: il futuro delle imprese
ALESSANDRIA – Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Alessandria compie 60 anni. Un anniversario importante di un lungo percorso che ha segnato, e ancor oggi segna la crescita degli imprenditori dell’Associazione, fucina di idee, incubatore di esperienze, sempre in dialogo e confronto con la società, il territorio e con le nuove generazioni. Con lo sguardo dritto al futuro l’Assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Alessandria, presieduto da Manuel Alfonso, ha celebrato la ricorrenza il 26 novembre, e ha riunito gli ex Presidenti del Gruppo, con un dibattito sui Giovani di oggi e di ieri per i Giovani di oggi e di domani.
“Sessanta anni sono un periodo lungo – ha detto Gian Paolo Aschero, Presidente di Confindustria Alessandria, nel suo intervento introduttivo all’Assemblea – e probabilmente nella storia dell’umanità sono stati gli anni dove l’evoluzione tecnica, scientifica e tecnologica è andata più velocemente rispetto ad ogni altra epoca Questo anniversario per i Giovani Imprenditori di Alessandria è particolarmente significativo e grande merito va a coloro che si sono adoperati per sviluppare il movimento e a chi si è avvicendato nel farlo crescere. Personalmente ho avuto il privilegio di esserne parte ed è stata una grande occasione. I Giovani Imprenditori rappresentano una notevole opportunità di apprendimento, confronto, crescita e maturazione personale. I Giovani Imprenditori di oggi sono il presente ma sono anche il futuro delle nostre imprese e gli imprenditori guardano ai giovani con grande speranza e fiducia, consapevoli che ogni generazione debba agire tenendo presente le evoluzioni della storia e del proprio tempo”.
Gli scenari aperti dal “silenzioso declino demografico” e l’impegno del Gruppo verso le nuove generazioni sono le suggestioni emerse dal discorso di Manuel Alfonso: “Sessant’anni fa, quando nacque il nostro Gruppo, l’Italia era un Paese giovane. Lo erano le sue imprese, lo erano i suoi imprenditori. Oggi, invece, la demografia è la frontiera più critica del nostro tempo. Non solo in termini di natalità, ma nel ricambio generazionale del tessuto produttivo. Assistiamo ad un silenzioso declino demografico e, in più, la struttura fiscale, burocratica e patrimoniale del Paese scoraggia l’iniziativa e rende difficoltoso il ricambio generazionale nelle imprese. Eppure i giovani imprenditori sono un moltiplicatore macroeconomico: un punto percentuale in più di imprese under 35 si traduce, in media, in un +0,7-1% di crescita del Pil per provincia. La combinazione di crisi demografica ed emigrazione di persone qualificate sta causando una progressiva obsolescenza del nostro tessuto imprenditoriale. Le nostre imprese rischiano di rimanere intrappolate in un circolo vizioso: non sono abbastanza produttive per attrarre talenti e, senza questi talenti, stentano ad avere le competenze necessarie per innovare e aumentare la propria produttività. Il sistema Paese deve attivarsi immediatamente per una riforma di equità generazionale, introducendo strumenti finanziari e formativi in grado almeno di mitigare questi effetti negativi.
Sessant’anni dopo la nascita del nostro Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Alessandria sentiamo l’urgenza, più che spegnere le candeline, di denunciare la stagnazione del nostro sistema Paese. E affrontarla con proposte concrete, pretendendo lo stesso dal Paese.
Nonostante la gravità del quadro, però, il nostro impegno diretto come Giovani Imprenditori ci porta ad investire con convinzione sulle nuove generazioni e sull’orientamento scolastico dei giovani alessandrini – ha sottolineato Alfonso, Presidente del Gruppo – Creando consapevolezza e competenze fin da oggi, tramite programmi come Eureka!, Orienta Live Show e LaTuaIdeaDImpresa, continueremo a comunicare i punti di forza che il nostro territorio tuttora possiede. Vogliamo che i giovani si rendano conto che con il loro contributo possono davvero fare la differenza per le imprese in cui lavoreranno e per lo sviluppo dell’intera provincia”.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi degli ex-Presidenti del Gruppo, Luigi Serra, Michela Marguati e Pietro Gemma, e con il denominatore comune della fiducia nelle nuove generazioni. “Essere Giovani Imprenditori è un’attitudine – ha spiegato Luigi Serra – Presuppone curiosità, impegno, volontà di esprimersi e di confrontarsi. Parte da una base comune, non eludibile – l’impegno personale e diretto in azienda, la responsabilità imprenditoriale – e si allarga alla conoscenza, all’interazione e all’associazionismo, inteso come momento di democrazia partecipativa. Questi sono i presupposti. Poi c’è la realtà, con cui confrontarsi e con cui misurare la differenza negli anni delle azioni collettive e dell’impatto registrato nella comunità e nel Paese. Questa è un’epoca che uno studioso in un interessante, documentato e un po’ allarmante saggio ha definito come l’era della “scomparsa dei giovani”: e non c’è dubbio che il Paese affronti un declino (almeno) demografico. Ma quello che dobbiamo e possiamo evitare è che l’Italia non reagisca a questo scenario: e lo può fare solo dando più spazio, risorse, fiducia, responsabilità e (aggiungo) formazione ai soli che possono portare il Paese a un futuro di progresso, sviluppo e stabilità sociale”.
L’importanza della formazione dei giovani nell’intervento di Pietro Gemma: “Sono molto contento di essere oggi qui con i Giovani Imprenditori di Confindustria Alessandria per i 60 anni del Gruppo – ha detto Gemma – La mia presidenza fu incentrata sul tema Education, ricordo la creazione del primo CTS all’Istituto Volta, ma anche gli stage in azienda per professori ed esperienze nei siti esteri delle nostre aziende per gli studenti della provincia. Ancora oggi sono convinto che investire in formazione è l’unica azione che può garantire un futuro ai nostri figli e alle nostre aziende, e con soddisfazione constato che i Giovani Imprenditori del Gruppo continuano a farlo”.
Cambiare il modo di comunicare con i giovani: lo ha ribadito Michela Marguati: “Il contesto sociale e culturale odierno è profondamente cambiato, la pandemia ha trasformato bisogni e priorità e dobbiamo imparare un nuovo modo per comunicare fiducia ai giovani. Impresa significa sacrificio, abnegazione, senso di responsabilità, ma significa anche creazione di ricchezza che viene redistribuita per la società, significa contributo alla crescita di un Paese, orgoglio per essere motore di un nuovo contesto, ed è importante riuscire a mostrare il “bicchiere mezzo pieno” del fare impresa, piuttosto che quello mezzo vuoto delle sole difficoltà. La nostra generazione ha una responsabilità rispetto: il trasferimento di un “saper fare” che aiuti a superare gli ostacoli e che accetti un nuovo modo di “saper fare” che viene dai giovani. Solo accettando questa diversità generazionale possiamo creare il contesto sociale perché i giovani di oggi possano diventare gli imprenditori di domani e realizzare i loro sogni”.
Sono quindi intervenuti gli ex Presidenti del Gruppo: Pier Paolo Cella Mazzariol, Gian Francesco Galanzino, Stefano Ricagno e Maurizio Tacchella. Oltre a ripercorrere le varie congiunture affrontate durante le loro presidenze, e a sottolineare l’importanza del contributo formativo che i Gruppi Giovani forniscono agli imprenditori in un periodo di acquisizione delle competenze, hanno ribadito l’importanza del fare impresa, con attenzione al territorio e con la capacità di aggiornare costantemente le proprie visioni mentre rapidamente muta il contesto. Con un messaggio di fondo condiviso: mantenere lo spirito di imprenditori giovani, questione non anagrafica ma di approccio alle scelte e alle decisioni.
