Mutua Integrativa Volontaria: cinquant’anni al servizio del territorio
ALESSANDRIA – Cinquant’anni di attività, di assistenza concreta e di legami con il territorio. La Mutua Integrativa Volontaria (MIV), presieduta da Roberto Mutti, ha celebrato il proprio mezzo secolo di storia negli spazi di Palatium Vetus, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Un traguardo importante, condiviso con soci, commercianti e famiglie che, generazione dopo generazione, hanno trovato nella mutua un punto di riferimento vicino ai bisogni reali delle persone.
L’incontro non è stato soltanto un momento celebrativo, ma anche l’occasione per guardare al presente e al futuro della mutualità integrativa volontaria, chiamata oggi a confrontarsi con un sistema sociale e sanitario in rapida trasformazione. A ribadirne il valore è stata Loredana Vergassola, direttrice della FIMIV nazionale, che ha ricordato come la mutualità volontaria – incarnata dalle Società di Mutuo Soccorso – rappresenti una delle forme più antiche e radicate di solidarietà organizzata. In un contesto che cambia, ha spiegato, la politica può e deve fare la propria parte nel sostenere uno strumento che risponde in modo concreto ai bisogni sociali, integrando ciò che il welfare pubblico fatica sempre più a garantire.
Uno sguardo pratico sull’evoluzione possibile del mutualismo è arrivato poi da Giuseppe Dalla Costa, direttore dell’Ente Mutuo Regionale Milano. Nel suo intervento ha portato l’esperienza dell’Ente Mutuo Regionale Unione Confcommercio Società di Mutuo Soccorso ETS, indicandola come esempio di come il mutualismo possa innovarsi senza perdere la propria natura solidale. Tra le prospettive future, anche la possibilità di creare nuove alleanze territoriali, con un dialogo più stretto tra Lombardia e Piemonte.
A evidenziare il ruolo complementare delle mutue rispetto al servizio sanitario pubblico è stato infine l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, che ha definito la mutualità integrativa volontaria una “opportunità”, soprattutto nei settori della sanità a bassa intensità, dove il sistema registra le maggiori criticità. “Sui casi di alta intensità – ha osservato – abbiamo quasi il 100% di successo. Ma dove si ferma la sanità pubblica? Sulla bassa intensità”. Riboldi ha citato alcuni esempi concreti: “Per una visita dermatologica eravamo a dodici mesi di attesa, siamo scesi a otto. Per una colonscopia si è passati da un anno a sei mesi: sono miglioramenti, ma i tempi restano comunque troppo lunghi”. Secondo l’assessore pesano anche le visite inappropriate e l’arretrato accumulato nel periodo Covid. Proprio qui, ha sottolineato, le mutue possono essere decisive: “Aiutano a liberare posti per i soggetti più fragili. Credo siano complementari e che debbano andare a braccetto con la sanità pubblica, per dare una risposta a tutti“.
Il convegno è stato anche l’occasione per ripercorrere il cammino della MIV insieme a Vittorio Ferrari, presidente di Confcommercio della provincia di Alessandria, e per premiare i soci fondatori. Un riconoscimento a chi, con visione e continuità, ha permesso alla mutua di restare uno strumento vivo per cinquant’anni, capace di adattarsi ai tempi senza tradire la propria missione: sostenere le persone, rafforzare la comunità, rispondere ai bisogni di oggi con lo sguardo rivolto alle sfide di domani