Beppe Severgnini all’Alessandrino con “L’arte di invecchiare con filosofia”
ALESSANDRIA – Al Teatro Alessandrino di Alessandria venerdì 12 dicembre, alle 21, arriva uno spettacolo che è insieme monologo, confessione civile e viaggio sentimentale nel tempo che passa. Beppe Severgnini – giornalista, scrittore e osservatore lucidissimo dei cambiamenti sociali – porta in scena “L’arte di invecchiare con filosofia”, un lavoro nato dal bestseller “Socrate, Agata e il futuro” ma capace di andare oltre le pagine del libro, trasformandosi in esperienza condivisa e viva, arricchita dalla musica dal vivo del White Socks Quintet.
Nello spettacolo, Severgnini dialoga con il pubblico come farebbe in un salotto affollato di amici curiosi, alternando osservazioni acute, episodi personali e riflessioni che non cercano “lezioni” ma consapevolezze. Al centro c’è una domanda che riguarda tutti: come si attraversa il tempo senza farsi rubare dignità, gentilezza e desiderio di futuro? L’autore risponde con la sua cifra più riconoscibile, quella miscela di ironia e serietà che alleggerisce senza mai sminuire.
La scena è abitata da due presenze simboliche, opposte e complementari. Da un lato Socrate: il filosofo per eccellenza, figura che incarna l’esperienza, la misura, la capacità di interrogare la vita. Dall’altro Agata, la nipotina di quasi tre anni, che non sarà fisicamente sul palco – “ha impegni professionali all’asilo Montessori”, scherza Severgnini – ma diventa il motore poetico e comico del racconto. Agata è il futuro che entra in casa e scompiglia tutto: insegna il disordine quotidiano, mette i palloncini sul busto di Socrate, costringe il nonno a guardare la realtà da un’altezza diversa, più bassa e per questo più vera. Nel contrasto tra la saggezza antica e la vitalità infantile si apre uno spazio fertile: quello del dialogo tra generazioni, necessario oggi più che mai.
Il monologo, in questa cornice, non parla dell’invecchiare come resa ma come arte da imparare. “Indossare con eleganza la propria età” è l’invito che attraversa lo spettacolo: accettare ciò che il tempo porta con sé senza impigrirsi dentro il rimpianto, lasciare spazio ai figli e ai nipoti senza trasformarsi in “anziani insopportabili”, custodire la curiosità come forma di giovinezza interiore. Severgnini tocca temi che sono anche ferite contemporanee: gli anni complicati che stiamo attraversando, la fatica di restare gentili quando il mondo sembra urlare, la necessità di allenare la pazienza e di non farsi definire soltanto dagli insuccessi. C’è un’etica leggera nello spettacolo, quasi una cassetta degli attrezzi per restare umani: comprendere il potere della gentilezza, imparare dai fallimenti, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, perché è lì che nascono le idee fresche.
A rendere ancora più speciale la serata è la presenza del White Socks Quintet, che accompagna Severgnini con musica dal vivo. Il gruppo – Massimo al pianoforte, Iacopo al basso tuba, Alessio al clarinetto e sax, Claudio alla batteria, Romina alla voce – intreccia al racconto un tessuto sonoro dixieland, brillante e senza tempo. La musica non è semplice “cornice” ma dialoga con le parole, ne amplifica l’umore, fa da contrappunto emotivo.
Il risultato è uno spettacolo che fa sorridere e pensare, con quella rara capacità di parlare a età diverse senza perdere profondità.
Per chi desidera assistere allo spettacolo, i biglietti sono acquistabili online sul sito del Teatro Alessandrino oppure presso la cassa in via Verdi 12, aperta dalle 17 alle 19 (chiusa domenica e festivi).