Redazione9 Dicembre 2025
19:13
Syensqo sull’indagine di Greenpeace: “Conclusioni fuorvianti. A Spinetta emissioni F-gas ridotte del 90% in cinque anni”

ALESSANDRIA – Syensqo interviene sull’indagine “Respirare PFAS” condotta da Greenpeace, in cui l’associazione ambientalista ha passato al setaccio i dati emissivi di oltre quattromila impianti industriali italiani. Lo studio evidenzia come il problema dei gas fluorurati sia diffuso su tutto il territorio nazionale, ma con una concentrazione anomala in Piemonte, che avrebbe raccolto il 76% delle emissioni italiane di F-gas, pari a 2.863 tonnellate, con il picco nell’area di Alessandria. Per Greenpeace la spiegazione di questa “anomalia piemontese” ha un nome e un indirizzo: lo stabilimento chimico di Spinetta Marengo, storicamente Solvay e oggi Syensqo, indicato come unico impianto italiano ancora attivo nella produzione di PFAS.
Nel merito, Syensqo contesta l’impostazione dello studio, ritenendo che le conclusioni risultino “potenzialmente fuorvianti“ perché basate solo sulle emissioni dichiarate dagli impianti chimici, cioè da siti che hanno obblighi formali di comunicazione. Secondo l’azienda, questo rappresenta soltanto “una parte del quadro complessivo“: “Le principali fonti di gas fluorurati (F-gas) – scrive Syensqo in una nota – provengono da settori più frammentati, non concentrati in un unico sito e non sottoposti a obblighi di rendicontazione, pur contribuendo in modo significativo alle emissioni totali. Un’analisi di tutte le emissioni di F-gas mappate dall’Agenzia Europea dell’Ambiente offre un quadro più utile per cittadini e decisori politici: le emissioni totali di F-gas in Italia ammontano a 227.775 kton CO2 eq e il sito di Spinetta rappresenta 18.763 kton CO2 eq, pari all’8% di questo totale nel periodo 2007/2023″.
La riduzione delle emissioni viene indicata come una “priorità strategica” dell’azienda, legata a un impegno di lungo periodo verso la tutela di persone e ambiente e al miglioramento continuo degli standard di salute, sicurezza e gestione responsabile delle sostanze chimiche. In particolare, l’azienda sottolinea come nello stabilimento di Spinetta Marengo questi obiettivi si siano tradotti in “azioni concrete“.
Sul fronte dei gas fluorurati, Syensqo afferma di aver ridotto del 90% le emissioni negli ultimi cinque anni, grazie a investimenti per 15 milioni di euro in tecnologie e processi più efficienti. Un percorso che, aggiunge la società, rientra nell’impegno volontario a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040.
Per quanto riguarda invece i tensioattivi fluorurati, l’azienda dichiara di essere in fase di progressiva eliminazione del C6O4, l’unico ancora utilizzato nei processi produttivi. L’obiettivo fissato è che entro il 2026 il 99% dei prodotti venga realizzato senza ricorrere a tensioattivi fluorurati. Infine Syensqo ribadisce la sua “piena disponibilità a un dialogo aperto, reciproco e costruttivo con Greenpeace e con tutti gli altri stakeholder”, con l’obiettivo di contribuire a una lettura completa e trasparente dei dati diffusi e conferma la collaborazione con le istituzioni locali “per garantire i più elevati standard ambientali e rafforzare il ruolo dello stabilimento di Spinetta Marengo come sito all’avanguardia in termini di sostenibilità“.
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