15 Dicembre 2025
05:33
Stalli rosa, la segnalazione di una mamma: “Pochi stalli e spesso occupati da chi non ne ha diritto”
ALESSANDRIA – I parcheggi rosa dovrebbero essere un aiuto concreto per donne incinte e genitori di bambini di età non superiore a due anni. Ad Alessandria, invece, secondo la segnalazione arrivata in redazione, sono spesso l’ennesimo terreno di scontro: stalli occupati da chi non ne ha diritto, permessi ignorati e rispetto che viene a mancare.
A scrivere a Radio Gold è una cittadina in gravidanza, che racconta di aver richiesto e ottenuto regolarmente dal Comune il tagliando rosa, indispensabile per sostare negli stalli tracciati, ad esempio, vicino al Gardella, all’ospedale e pochi passi dagli ingressi di supermercati e negozi. “Sarebbe davvero fantastico”, spiega, “se non fosse che puntualmente lo stallo viene occupato da persone prive di permesso”.
La lettrice si chiede che cosa spinga molti automobilisti a occupare questi spazi: “Si pensa che sia un pass per non pagare il parcheggio in centro? O che donne incinte e genitori non meritino il rispetto che si riserva agli stalli per i disabili?”. E racconta di essere ormai stufa di dover discutere continuamente, citando luoghi dove la situazione si ripeterebbe spesso: via Venezia, piazza della Libertà e la zona del Gardella.
Nella segnalazione viene riportato anche un episodio che la cittadina definisce emblematico: un’auto con pass disabili avrebbe occupato uno stallo rosa e, di fronte alla contestazione, il conducente avrebbe risposto che con quel pass “può fare quello che vuole”.
Da qui l’appello, ancora più forte perché pronunciato a ridosso delle feste: “Siamo sotto Natale e si finge di essere tutti più buoni: invito caldamente a riflettere sul senso civico. Non possiamo lamentarci di Alessandria e del degrado se i primi a non rispettare la legge siamo noi cittadini”.
Infine, la richiesta all’amministrazione comunale: rivedere il numero degli stalli rosa, perché – sottolinea – “due soli parcheggi nei pressi dell’ospedale sono ridicolmente pochi”, in una zona dove “non si trova mai parcheggio, spesso neppure a pagamento”.