Autore Redazione
martedì
23 Dicembre 2025
11:10
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Cronaca - Valenza

Una rete per salvaguardare l’oro di Valenza: formazione, bandi e tutele per far fronte alla crisi

Una rete per salvaguardare l’oro di Valenza: formazione, bandi e tutele per far fronte alla crisi

VALENZA – Mettere in comune competenze, strumenti e obiettivi per sostenere il comparto orafo, con particolare attenzione al mondo artigiano e alle imprese valenzane. È questo il senso dell’accordo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, con le principali rappresentanze datoriali di Confindustria Alessandria Sezione Orafa Argentiera, Confartigianato Alessandria, CNA Orafi Alessandria e Fondazione Mani Intelligenti. L’intesa è frutto di una lunga serie di incontri e nasce dalla consapevolezza che, di fronte a uno scenario economico e geopolitico instabile, la risposta non può essere lasciata alle sole aziende.

Dopo un 2024 positivo, con fatturato in crescita ed export in forte espansione, il 2025 ha registrato un’inversione di tendenza. A pesare sono l’incertezza internazionale e, in particolare, l’escalation delle tariffe statunitensi sui beni di lusso e sui metalli preziosi, che rischia di erodere significativamente i margini delle aziende più esposte.

L’oggetto dell’Accordo di Rete Solidale è definire un quadro stabile di cooperazione: regole, modalità operative e iniziative condivise per contrastare criticità legate anche all’assetto geopolitico mondiale. La rete è quindi “un valore aggiunto” per aumentare l’efficacia delle azioni e rendere sostenibili obiettivi che, per le singole imprese – soprattutto artigiane – potrebbero essere difficili da perseguire.

Uno dei pilastri è la formazione, vista non solo come aggiornamento professionale ma come leva culturale e motore di innovazione organizzativa. L’accordo punta a percorsi capaci di rafforzare competenze tecniche e trasversali, diffondere metodologie didattiche innovative anche con strumenti digitali e costruire una “comunità di pratica” che favorisca lo scambio continuo di esperienze e buone pratiche. L’attenzione è rivolta anche all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, in un settore dove tradizione e artigianalità devono convivere con nuove competenze richieste dal mercato.

Accanto alla formazione, l’intesa valorizza lo strumento delle reti d’impresa: ogni azienda mantiene la propria autonomia, ma condivide obiettivi comuni su innovazione, crescita, internazionalizzazione e accesso a nuovi mercati. In questa cornice rientra anche la possibilità del distacco temporaneo dei lavoratori per gestire cali momentanei dei volumi produttivi, nel rispetto delle norme vigenti e con l’indicazione che non debba trasformarsi in mera somministrazione di manodopera, potendo assumere anche una forma solidaristica. Per incentivare tali contratti di rete, le parti si impegnano inoltre a chiedere alla Regione Piemonte il rifinanziamento della misura dedicata.

Un altro capitolo centrale riguarda la partecipazione coordinata ai bandi regionali (fiere, Fondo Unico Artigianato, Progetti Integrati di Filiera – PIF). L’obiettivo è semplificare l’accesso alle misure, condividere informazioni sui bandi attivi, predisporre comunicazioni comuni alle imprese, fornire supporto nella presentazione delle domande e promuovere anche partecipazioni collettive a fiere e programmi PIF. È prevista inoltre un’interlocuzione stabile con Regione Piemonte, Finpiemonte e Unioncamere per segnalare esigenze, opportunità e nuove linee di finanziamento.

Infine, il testo affronta il tema della protezione occupazionale chiedendo un rafforzamento degli ammortizzatori sociali. Da gennaio a dicembre 2025 sono stati sottoscritti circa 600 accordi per l’accesso agli ammortizzatori sociali di imprese artigiane orafe. Le parti propongono di richiedere al MIMIT l’inserimento del codice ATECO 32.12.10 tra le misure straordinarie di Cassa Integrazione in Deroga, oggi previste per comparti affini. E chiedono di superare la disparità tra imprese artigiane e industriali sulla durata massima degli ammortizzatori. L’obiettivo è garantire la tenuta occupazionale e la sopravvivenza di un settore che rappresenta un’eccellenza italiana, non solo economica ma anche culturale. L’accordo punta, quindi, a “fare sistema” per trasformare una fase di fragilità in un’occasione di rilancio: più formazione, più strumenti condivisi, accesso facilitato ai finanziamenti e tutele più eque per lavoratrici e lavoratori, con Valenza e il suo distretto orafo al centro di una strategia comune.

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