Il Cellini e il Volta pronti a candidarsi per il diploma in 4 anni

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dal primo settembre  le scuole potranno presentare la domanda per il nuovo progetto sperimentale del diploma “breve” in 4 anni.  La proposta studiata dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli punta ad accorciare gli anni di scuola superiore e arrivare al diploma a 18 anni, così come da tempo avviene in molti Paesi Europei. La proposta ha subito catturato l’attenzione di alcuni istituti scolastici della provincia di Alessandria.

Il Cellini di Valenza e il Volta di Alessandria sono intenzionati a candidarsi e rientrate tra i 100 istituti che dall’anno scolastico 2018/2019 potranno attivare “il diploma breve”.

Per partecipare alla selezione le scuole dovranno dimostrare di rispettare alcuni criteri, come il mantenimento del monte ore a non più di sei al giorno, sabato compreso. Gli istituti dovranno inoltre potenziare l’offerta formativa con percorsi tecnologicamente avanzati.

I requisiti richiesti dal bando nazionale non spaventano però il Cellini, che già da anni offre corsi in inglese di alcune materie, come scienze e matematica, così come prevede la metodologia CLIL, inserita tra i requisiti per superare la selezione. Il progetto del diploma in 4 anni è quindi “un’occasione” che la dirigente dell’Istituto Cellini di Valenza Mariateresa Barisio  non vuole lasciarsi sfuggire. “Volevamo già intraprendere questo percorso – ha spiegato  – In Piemonte esistono già Istituti che portano avanti questi progetti e per questo avevamo iniziato a raccogliere informazioni”.

Se la domanda del Cellini andrà a buon fine, l’istituto selezionerà poi gli studenti “più motivati e con una energia sufficiente a superare il programma di cinque anni in quattro”.

Anche ad Alessandria si guarda però con attenzione alla proposta del diploma in 4 anni. La dirigente del Volta Maria Elena Dealessi si è detta interessata al progetto. “Ne parlerò al collegio docenti, perché ogni decisione al Volta viene presa in assemblea”.

L’idea della dirigente  è di realizzare una scuola con una didattica laboratoriale a tutto campo. Un progetto che necessita di un monte ore più lungo e spalmato nella giornata, simile al tempo pieno delle scuole primarie. “Serve un modello valido con tecniche e didattiche innovative, come il progetto della classe ribaltata. Il Liceo Scientifico delle Scienze Applicate è il più idoneo per intraprendere questo percorso, mentre per l’Istituto tecnico sono stati scelti altri progetti come la candidatura per il bando di apprendistato”.

“Io ho frequentato l’istituto magistrale del Saluzzo, diplomandomi in 4 anni come previsto dalla vecchia riforma. Non mi sono mai sentita meno capace rispetto ai miei compagni, ho lavorato sodo per raggiungere i miei obiettivi” ha aggiunto Maria Elena Dealessi che pensa al diploma breve in particolare per gli studenti “più meritevoli e consapevoli del duro lavoro”.

Pronte a raccogliere la sfida lanciata dalla ministra dell’Istruzione, le due scuole della provincia, così come tutti gli altri istituti superiori italiani, avranno tempo dal 1 al 30 settembre per candidarsi e poi dovranno sperare di riuscire a battere “la concorrenza” e rientrare nell’elenco dei “100” ammessi alla sperimentazione.