22 Settembre 2017
05:00
Penitenziaria: da 200 anni al lavoro per garantire sicurezza nelle carceri
ALESSANDRIA – La loro “missione” da 200 anni è garantire sicurezza e legalità all’interno degli Istituti Penitenziari. Un compito difficile perché non deve mai dimenticare la funzione rieducativa della pena, sancita dalla nostra Costituzione. Lo ha sottolineato nel suo discorso il Commissario Coordinatore Felice De Chiara che, insieme al Commissario Capo Giuseppe Colombo, ha guidato le celebrazioni per il Bicentenario del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Una cerimonia alla presenza delle massime Autorità che ha avuto come cornice la Cittadella di Alessandria. Un luogo che per i baschi azzurri ha un alto significato perché proprio tra le mura della fortezza settecentesca alcuni detenuti svolgono quotidianamente lavori di manutenzione, concretizzando così il “senso” della pena che non è solo “privazione della libertà” ma anche “restituzione al territorio di ciò che al territorio è stato illegittimamente tolto” ha ricordato Domenico Arena, Direttore della Casa di Reclusione degli istituti penitenziari “Cantiello e Gaeta” di Alessandria.
Duecento anni sono tanti ma la Polizia Penitenziaria “li porta bene”, senza comunque nascondere i segni, spesso di fatica, di un lavoro complesso, portato avanti anche al prezzo di “estenuanti” turni di lavoro dovuti alla cronica carenza di organico all’interno degli istituti penitenziari. Ad Alessandria gli agenti della Polizia Penitenziaria oggi seguono circa 630 detenuti suddivisi tra la sezione di Reclusione di San Michele e la casa circondariale di Alessandria, quest’ultima diretta da Alberto Valentini. Diverse le situazioni anche rischiose che gli agenti della Penitenziaria sono chiamati a risolvere. Sono stati 327 gli eventi critici fronteggiati dai baschi azzurri dell’alessandrino che con “non comune freddezza e coraggio” sono intervenuti anche per fermare gesti anticonservativi e per sedare proteste scoppiate tra i detenuti. “Non vanta numeri o statistiche” l’altrettanto fondamentale attività di prevenzione che, “senza far rumore”, blocca l’introduzione di sostanze stupefacenti negli istituti penitenziari, anche grazie al supporto del personale del Distaccamento Cinofili di Asti, e permette di sequestrare cellulari e armi costruite dai detenuti che, seppur rudimentali, sono in grado di offendere.
Altrettanto importante, poi, l’attività di vigilanza che, nel rispetto della dignità e della sfera affettiva dei detenuti, ha garantito 14.084 colloqui e anche il lavoro svolto dal personale del Nucleo Operativo Traduzioni comandato da Daniele Angelo Evola che ha assicurato 1142 spostamenti e 18 piantonamenti in luoghi di cura, in molti casi per collaboratori di giustizia e detenuti in regime di Alta Sicurezza.
Celebrato il Bicentenario anche con la consegna della “Lode” all’agente scelto Alberto Paratore per aver domare un vasto incendio insieme ad alcuni colleghi, e all’agente Michele D’Avanzo, riuscito a scongiurare il suicidio di un detenuto, gli agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria si apprestano ad affrontare nuove importanti sfide. È alle porte, infatti, la riorganizzazione dell’ordinamento penitenziario che porterà all’unificazione dei due istituti alessandrini e stanno per partire anche i lavori all’interno della Casa di Reclusione a San Michele per la creazione della struttura diurna dove, come detta la legge, i detenuti potranno svolgere tutte le attività previste dal regime di detenzione.
