20 Ottobre 2017
01:06
Un anno con il Meier: come ha cambiato città e alessandrini
ALESSANDRIA – Per mesi è stato al centro di discussioni e considerazioni. Oggi è parte integrante della città e continua a svettare maestoso sulla città. Il ponte Meier ad Alessandria, è entrato di prepotenza nella vita degli alessandrini e anche se non viene immortalato nei selfie al ritmo dei primi giorni la struttura dell’architetto americano è ormai imprescindibile.
Inaugurato il 23 ottobre 2016 il ponte Meier in breve tempo ha fatto breccia nel cuore dei cittadini e ha valorizzato ancora di più una parte della città fino a poco tempo fa isolata dal resto del centro urbano. Anche il contrasto vecchio-nuovo, tra il Meier e la Cittadella ha dimostrato di poter convivere, esattamente come nelle speranze iniziali dell’architetto americano. “Più di 20 anni dopo l’inizio di questo progetto per un nuovo ponte tra la città di Alessandria e la vecchia Cittadella, sono estremamente lieto – aveva spiegato Richard Meier – di aver completato questo nuovo legame moderno tra il passato e il futuro della città. Speriamo che questa nuova struttura favorisca la vita civica della comunità locale e la rivitalizzazione urbana attorno al sito, alla cittadella del XVIII secolo e a Piazza Gobetti“.
La firma di Richard Meier non sarebbe passata inosservata, era stato detto prima dell’inaugurazione, e quella convinzione si è rivelata corretta. Grazie al nuovo ponte Alessandria è tornata a essere un punto di riferimento dal punto di vista architettonico. Sono già molte le riviste di architettura che hanno descritto le caratteristiche della bianca struttura. Arca, Architectural Record, Domus, Architect, Designboom, Clad, ArchDaily, Metalocus (si veda la gallery di seguito ndr) sono solo alcune delle testate che hanno citato Alessandria grazie al segno tangibile di Richard Meier.
Ma alla fine la risposta più convincente sui benefici arrivati dal nuovo ponte è giunta dagli stessi cittadini. Quasi tutti ne apprezzano la bellezza e soprattutto la passerella pedonale. Il percorso ha infatti collegato la città alla Cittadella e ogni giornata di sole è una occasione per trascorrere un po’ di tempo accompagnati dal rumore del fiume. Tutto questo oscura gli sparuti mugugni per l’abbattimento del vecchio ponte. Meno convinti però alcuni commercianti di via Dossena, perplessi per la chiusura al traffico della strada “una decisione che ha penalizzato gli affari della zona, isolando la nostra via – hanno detto alcuni imprenditori della zona.”
In un anno il ponte Meier ha comunque spostato o quantomeno esteso il baricentro cittadino. Il capodanno 2016 ha trovato casa in piazza Gobetti, molte troupe hanno girato spot o spezzoni video utilizzando l’arco bianco come sfondo, alcuni eventi, come le “Cucine con vista ponte”, hanno sfruttato la passeggiata del lungo fiume con il Meier in bella vista, senza dimenticare la Stralessandria, la corsa della solidarietà che inizia e finisce proprio alla base dell’arco. A un anno dall’inaugurazione infine il nuovo ponte ha vinto anche la sfida con l’esame maltempo. A novembre il fiume Tanaro ha tenuto tutta la città col fiato sospeso ma il Meier non ha mai vacillato.
Tuttavia la strada per sistemare completamente quella parte della città non è del tutto finita. La Cittadella è un luogo ancora da valorizzare e, per esempio, la passeggiata lungo il fiume Tanaro ha diverse pecche ed è molto lontana da una vera vivibilità. Ma il ponte Meier, in fondo, è solo un ponte e non può fare miracoli.