Autore Redazione
giovedì
26 Ottobre 2017
11:43
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Cronaca

Col clima pazzo smog e cimici. Coldiretti vuole interventi strutturali

L'associazione agricola non vuole più interventi spot ma azioni continuative per un problema sempre più forte.
Col clima pazzo smog e cimici. Coldiretti vuole interventi strutturali

ALESSANDRIA – L’inquinamento non può essere più un problema affrontato solo in condizioni di emergenza ma occorre intervenire in maniera strutturale, regalando più verde alle città. L’appello è della Coldiretti preoccupata per il clima caldo e asciutto anche a ottobre e per i livelli delle polveri sottili. Le piante concorrono a combattere il pm10 e gli inquinanti gassosi ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31,1 metri quadrati di verde urbano. Il presidente provinciale Coldiretti Alessandria, Roberto Paravidino, per questo ricorda l’importanza delle misure di defiscalizzazione del 36% per gli interventi su giardini e aree verdi private introdotte dall’ultima manovra. Una pianta adulta è infatti capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili con un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.

L’assenza di piogge prolungata, con un -54% al nord e il contestuale periodo di caldo hanno innescato un nuovo allarme smog nelle città e quello per la siccità nelle campagne. “Si tratta – ha continuato il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidinodell’ultima anomalia del clima pazzo che ha segnato tutto il 2017 durante il quale si sono registrate temperature più alte e precipitazioni nettamente inferiori alla media in tutti i mesi dell’anno”.

Le condizioni climatiche hanno influito sulla raccolta dei prodotti tipici di stagione come i tartufi e i funghi, hanno provocato il prosciugamento delle acque dei laghi. Con il caldo inoltre resistono le zanzare e si moltiplicano anche gli insetti dannosi per le piante con una vera invasione biblica della “cimice marmorata asiatica”, originaria dalla Cina che si insedia per svernare nelle case in città ma sta anche distruggendo i raccolti nei frutteti, negli orti comprese le grandi coltivazioni di soia e di mais.
Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto non si può continuare a rincorrere le emergenze ma – aggiunge Paravidino – bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato capace di catturare lo smog nelle città”.

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