Autore Redazione
mercoledì
15 Novembre 2017
05:00
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Manifatturiero: cresce la produzione ma arranca la digitalizzazione

Nel secondo trimestre la produzione industriale ha registrato un +3,4%. Difficoltà per la gioielleria e per la piccola e grande industria
Manifatturiero: cresce la produzione ma arranca la digitalizzazione

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – La produzione delle imprese manifatturiere alessandrine si irrobustisce. Gli indicatori raccolti nella 183° Indagine Congiunturale di Unioncamere Piemonte nel secondo trimestre del 2017 hanno fatto registrare un +3,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il buon risultato conferma il trend positivo dei mesi scorsi e supera la crescita media piemontese a +3,2%.  L’indagine, realizzata in collaborazione con gli Uffici delle Camere di Commercio piemontesi, nell’Alessandrino ha coinvolto 174 imprese industriali con un totale di 6641 addetti e un fatturato complessivo di 2,3 miliardi di euro.

A livello settoriale solo la gioielleria ha registrato un dato negativo. Senza l’apporto del dato della grande industria, la gioielleria ha chiuso il secondo trimestre a meno 0,4%, con una punta in basso della micro-industria (-4%) e l’unico dato positivo della piccola industria (+2,4%). Buona, invece, la crescita della produttività per le industrie chimiche (+5,2%) e quelle metalmeccaniche che con un +4,3% regalano la migliore serie di dati positivi. Anche se la crescita media delle industrie chimiche è più alta, la microindustria del settore ha infatti chiuso il trimestre a -2,1%.

Per quanto riguarda gli altri indicatori, segnali importanti sono anche quelli registrati alla voce ordinativi interni e grado di utilizzo degli impianti delle imprese manifatturiere dell’Alessandrino. In calo, invece, il fatturato estero anche se gli ordinativi da oltre confine hanno registrato la variazione più alta nel quadro degli indicatori congiunturali con un +5,9%. “Un dato importante, segnale di un’economia che non solo non si arrende, ma cresce e si costruisce trimestre per trimestre, passo dopo passo” ha commentato il Presidente della Camera di Commercio di Alessandria Gian Paolo Coscia. 

La fotografia scattata sulle imprese manifatturiere della provincia ha però mostrato un’immagine “non soddisfacente” per quanto riguarda la digitalizzazione. Solo il 69% delle aziende ha un sito web e oltretutto non aggiornato frequentemente. Solo un’industria su cinque lo utilizza per l’e-commerce anche se il dato alessandrino, in questo caso, è superiore a quelli delle altre province della regione. Solo la metà dei portali aziendali (56%) è però ottimizzato per smartphone e tablet. Facebook è il primo social network ma solo metà delle imprese digitalizzate conduce attività di analisi dei dati. Il 44% delle industrie alessandrine, poi, non ha un’idea precisa di come portare in azienda le competenze relative alla digitalizzazione, il 29% ne dispone già in azienda e il 21% ricorrerebbe a consulenti esterni specializzati. Il 69% delle industrie, però, non pensa di effettuare investimenti nella digitalizzazione nel 2018. I dati sulla digitalizzazione, ha aggiunto il Presidente della Camera di Commercio Gian Paolo Coscia, offrono spunti di riflessione importanti. “In un’era dove ormai il modello di business non è più quello tradizionale dobbiamo attivare ogni iniziativa possibile per allineare le nostre industrie, ove ce n’è necessità, alla realtà economica attuale. E questo motiva e fa entrare in gioco competenze storiche e nuove del sistema camerale. Storiche come la formazione, oggi più che mai importante e da focalizzare sulla strutturazione e crescita delle risorse umane delle aziende al livello adeguato di competenza digitale, e qui parliamo delle nuove funzioni: la digitalizzazione, appunto. Pensiamo soltanto all’innovazione, veramente prossima, che permetterà agli imprenditori di consultare tramite smartphone e tablet, e senza oneri, informazioni, documenti ufficiali e aggiornati in tempo reale della propria impresa. Digitale, quindi, funzione fondamentale per accompagnare le nostre aziende nel futuro. Che in quest’epoca non è più domani, ma ha ormai un sinonimo preciso: si chiama oggi”.

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