22 Novembre 2017
01:20
La Pacto si rilancia: al lavoro per diventare la città del gusto
ALESSANDRIA – La Pacto promette di tornare a splendere come una volta. Primo centro commerciale del capoluogo, per anni è stato un punto di riferimento cittadino, poi la crisi economica e l’esplosione di ipermercati ne hanno appannato l’immagine e la funzione. Oggi però il “Pacto Shopping center” è pronto per una nuova sfida, coraggiosa e lungimirante. In queste settimane infatti, nei vecchi locali che nel tempo hanno ospitato diversi negozi, gli operai sono al lavoro per rimettere a nuovo gli spazi e dare luminose aperture nel cuore del centro. Apriranno diverse attività affacciate nella corte interna con i prodotti di eccellenza del territorio, esposti in una specie di mercato coperto e mostra mercato da 41 posti, sulla falsa riga dei modelli nordeuropei o dei tradizionali mercati italiani, come quelli di Bologna o Genova. All’interno sorgeranno tra gli altri punti vendita, una panetteria, una macelleria, un negozio di salumi e formaggi, un banco di ortofrutta, ma anche spazi dove fermarsi e gustare i vari prodotti. Ci si potrà sedere ai tavoli per mangiare una pizza al tegamino, per sorseggiare vino o birre artigianali o mangiare prodotti vegani e biologici, il tutto affiancato ai marchi che già hanno dato nuova vita al complesso.
Da gennaio la Pacto quindi cambierà vocazione e diverrà una cittadella del cibo, affiancata anche da altri servizi, in un percorso che si sta definendo con precisione in queste settimane e che prevede anche di organizzare eventi fieristici nei fine settimana. I nuovi spazi infatti stanno prendendo forma così come le nuove attività. “Per questo chiunque fosse interessato al progetto – spiegano dalla direzione – potrà proporre la propria attività commerciale o artigiana contattandoci all’indirizzo organizzazionemercato@gmail.com“. Un nuovo percorso ambizioso che dovrebbe dare anche nuove possibilità di lavoro visto il numero di esercizi commerciali destianti ad aprire. La buona notizia è che Alessandria dà segnali di vitalità e si riappropria di simboli e luoghi che sembravano smarriti.