3 Gennaio 2018
05:57
Due masiesi nel paese più freddo al mondo
MASIO – Partiranno oggi, destinazione Siberia, per un’avventura estrema. Originari di Masio, Paolo Piacenza e Damaso Damasio, sono pronti a raggiungere Oymyakon, un paese siberiano definito il più freddo della Terra, visti i -72 gradi toccati nel 1926 e una colonnina di mercurio che in questo periodo non sale mai dai -40 gradi.
Paolo e Damaso raggiungeranno la cittadina viaggiando per circa mille chilometri sulla “strada delle ossa”, definita la “porta dell’inferno.
Imprenditore del settore sportivo e ingegnere aerospaziale, i due domenica saranno ricevuti dal sindaco di Oymyakon e porteranno alcuni doni e uno speciale invito. Il sindaco di Masio Giovanni Airaudo, insieme all’assessore al Turismo e Cultura, Gianmarco Pagano, ha consegnato loro una lettera di invito per il sindaco di Oymyakon così da suggellare un’amicizia che grazie ai due temerari turisti prenderà forma domenica prossima. Insieme alla lettera, scritta in russo e italiano, Piacenza e Damasio porteranno i libri sulla storia di Masio scritti dal professor Francesco Cacciabue e una stampa con i bei colori della campagna locale, realizzata dal pittore Mario Annone, per far conoscere meglio, insieme ad alcune cartoline, il piccolo paese dell’alessandrino che negli ultimi anni ha messo in mostra la sua storia e i suoi punti di forza turistico-naturalistici.
“Ci siamo attrezzati con macchine fotografiche, camere e anche guanti speciali per poter portare con noi in Italia le immagini più significative di questo viaggio ai confini del mondo” ha sottolineato Paolo Piacenza “Avremo solo tre ore di luce al giorno per poter viaggiare, in condizioni estreme: la nostra jeep dovrà sempre restare accesa per non congelarsi, esattamente come le batterie del cellulare. Speriamo che la nostra preparazione ci consenta di fare tutto quanto abbiamo in mente per raccontare il nostro sogno divenuto realtà.”
Il viaggio è stato pianificato con cura da oltre un anno. I due giovani sono stati attratti dalla fama di Oymyakon dopo averlo visto in un programma di Alberto Angela. Vivranno un paio di giorni ospiti di una famiglia locale e proveranno l’esperienza della pesca nei ghiacci.
Dopo la città di Oymyakon si recheranno a Tomtor, distante una trentina di chilometri per visitare le miniere d’oro per poi visitare anche uno dei gulag, un campo di concentramento risalente alla dittatura di Stalin.
Le spese del viaggio saranno sostenute da un importante sponsor, il produttore vitivinicolo Santero di Santo Stefano Belbo.