Autore Redazione
giovedì
25 Gennaio 2018
17:41
Condividi
Cronaca - Novi Ligure

Accoltellamento viale Saffi: fendente nel petto dopo lite per il cane

A poche ore dall'aggressione i Carabinieri della Compagnia di Novi hanno sottoposto a fermo un cittadino marocchino di 20 anni, accusato di tentato omicidio
Accoltellamento viale Saffi: fendente nel petto dopo lite per il cane

 

NOVI LIGURE – Si era innervosito perché il cane del giovane di 23 anni di Novi si era avvicinato troppo. Il calcio sferrato dal cittadino marocchino all’indirizzo dell’animale ha poi innescato la lite in viale Saffi terminata poco dopo con l’accoltellamento del novese. Solo per pochi centimetri la lama conficcata nel petto del 23enne non ha raggiunto organi vitali. Il novese, ferito e sanguinante, mercoledì pomeriggio è riuscito a muovere solo pochi passi prima di accasciarsi in un vicolo vicino al frequentato viale del centro. Le segnalazioni arrivate al 112 da diversi passanti, per fortuna, hanno permesso di attivare tempestivamente anche i medici del 118 che hanno poi portato il giovane all’ospedale di Novi, dove è ancora ricoverato in prognosi riservata, ma sembra non in pericolo di vita.

Immediatamente sono scattate anche le indagini per rintracciare l’aggressore, scappato subito dopo aver sferrato il fendente. I Carabinieri della Compagnia di Novi, sotto la guida del Capitano Marzia La Piana, non hanno potuto contare sull’aiuto della vittima, inizialmente poco collaborativa. Molto generiche e non molto dettagliate, poi, le descrizioni fornite dai novesi che si trovavano in viale Saffi. In poche ore i militari novesi sono comunque riusciti a identificare e rintracciare il responsabile.

Fondamentale è stato l’occhio attento della pattuglia di Carabinieri che poco prima era passata dal centro. I militari sapevano di dover cercare un cittadino straniero con un uno zainetto sulle spalle. E proprio tra i novesi a passeggio nel primo pomeriggio in viale Saffi avevano notato Jalal Imad, un cittadino marocchino di 20 anni più che noto. Quello stesso giovane, ad aprile, aveva cercato di accoltellare un Carabiniere, riuscito a schivare la lama solo grazie alla prontezza di riflessi. Mancato il militare, il ragazzo aveva deciso di prendersela con i colleghi dell’Arma e si era scagliato contro la porta della caserma di Novi nel tentativo di sfondarla. Il giovane marocchino, noto anche per reati legati agli stupefacenti, per quella violenta azione era finito in manette ma la sospensione della pena l’aveva rimesso in libertà.

Mercoledì la descrizione dell’aggressore, seppur sommaria, ha fatto scattare la giusta intuizione nei Carabinieri della Stazione novese.  Trovare il 20enne marocchino, però, non era facile. Il giovane, irregolare sul territorio nazionale, è di fatto senza fissa dimora. Attivate le ricerche, i militari l’hanno poi rintracciato a casa di un connazionale. L’amico, ignaro di quanto accaduto, ha fornito una prima conferma ai sospetti dei Carabinieri. “Quando è entrato ha detto ‘ho fatto un casino’ e poi è corso a cambiarsi”. Proprio quegli abiti insanguinati hanno aggiunto il decisivo tassello per far scattare il fermo per tentato omicidio. Il cittadino marocchino, infatti, si era subito disfatto del coltello, dalla ferita inferta al novese presumibilmente lungo  7 cm. Il tempestivo arrivo dei Carabinieri, però, non ha permesso al giovane di liberarsi anche dei vestiti, trovati dentro uno zaino, identico a quello immortalato da una telecamera puntata sul tratto di viale Saffi dove il novese aveva portato a passeggio il cane. Convinti della colpevolezza del 20enne, i Carabinieri mercoledì sera l’hanno portato in caserma e poi trasferito in carcere, in attesa della convalida.  

Condividi