12 Marzo 2018
01:30
Gli chef alessandrini in tv spaccano: “Sveglia, ora si pensi in grande”
Se i cuochi alessandrini protagonisti cominciano a essere tanti non si può più parlare solo del caso. Beppe Sardi terzo nella trasmissione “Cuochi d’Italia“, Alberto Menino terzo a Masterchef, Davide Valsecchi ospite da Benedetta Parodi, altra alessandrina, Andrea Ribaldone chef stellato e frequentatore delle cucine di Antonella Clerici, Andrea Sorrentino e Andrea Nari protagonisti in tv, Paolo Massobrio noto gastronomo e firma della Stampa. Questa schiera di artisti della cucina comincia a essere davvero folta e dimostra che le ricette alessandrine meritano una ampia ribalta. Il grande pubblico lo sta capendo e anche in provincia occorrerebbe pensare in grande. Il 2018 potrebbe essere l’occasione giusta, visto che cadono gli 850 anni di Alessandria e tra i patrimoni cittadini potrebbe trovare spazio anche un bene immateriale come l’arte del cucinare bene, del cucinare alessandrino. Questa idea l’abbiamo proposta al cuoco Beppe Sardi che come sempre non ha perso un attimo. Dietro i vivaci occhiali blu i suoi occhi si sono allargati e sul suo viso ha preso vita un sorriso pensieroso. Un secondo dopo ha colto il ragionamento ed è già pronto a guidare la brigata: “Quando arrivai ad Alessandria 41 anni fa io vendevo il Cortese di Gavi e Osvaldo del Grappolo mi diceva: ‘solo tu riesci a venderlo’. Oggi quel vino è eccezionale e viene venduto dappertutto. Allo stesso modo si diceva che le ricette alessandrine non esistevano e invece ne ho tirate fuori tante. Invece, con Formater, ho creato una dispensa di tutti i prodotti alessandrini e oggi in quel fascicolo sono davvero tanti. Abbiamo prodotti eccezionali che nelle vie del centro si trovano già. Abbiamo tutto: i prodotti, il vino, tanti professionisti capaci di cucinare le peculiarità del territorio. Almeno sei di noi hanno una grande visibilità in tv e quindi perché non provare a fare qualcosa di importante?”.
La ricorrenza degli 850 anni potrebbe essere l’occasione perfetta per osare: “facciamo un evento davvero importante, organizziamo una grande manifestazione che mostri le nostre capacità. Ognuno di noi potrebbe cucinare un prodotto bello del territorio, di successo. Poi, grazie alle nostre conoscenze televisive, potremmo coinvolgere dei grossi personaggi nazionali e creare così un evento di grande richiamo e non limitato ai soli confini provinciali.”
Beppe Sardi mira alla concretezza ed esorta tutti: “Da 43 anni dico che dovremmo smettere di dire quanto siamo belli e bravi perché non siamo né belli né bravi. Dobbiamo buttarci fuori, guardare a Genova, Torino, Milano e invitare tutti a venire da noi ma è necessario proporre qualcosa di interessante con una proposta costruttiva. Non convincerli con del vino gratis o chissà cos’altro.” Un ragionamento ambizioso potrebbe anche creare un indotto economico: “Se le cose funzioneranno allora le persone magari decideranno di portare a casa i ceci della Merella o la muletta monferrina, tanto per fare qualche esempio. Magari qualche altro produttore si aggiungerà. Io butto lì l’idea ma occorre una grande regia e credo che i vari chef alessandrini possano essere d’accordo con me”. Altri esempi hanno funzionato altrove con realtà simili a quelle alessandrine che hanno trovato una dimensione nazionale come è accaduto a Bra o a Barolo. La proposta, partita da Radio Gold, è stata lanciata e chissà che l’alessandrino non prenda coscienza e coraggio di un aspetto che senza dubbio in questi anni sta continuando ad avere riscontri.